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Ora c’è anche la matematica: il Napoli è campione d’Italia

by Domenico Egiziano

Il pareggio maturato a Udine è stato decisivo, con il Napoli di Luciano Spalletti che adesso può lasciarsi andare una volta per tutte ad un grido di gioia: il sogno si è avverato, lo Scudetto è azzurro.

L’attesa è stata delle più logoranti, ben 33 anni di astinenza per i partenopei, con l’ultimo tricolore che era stato conquistato nel 1990, quando a condurre alla vittoria gli azzurri ci pensò il mai dimenticato Diego Armando Maradona. Anche ieri, per un momento, sembrava che la festa potesse essere nuovamente rimandata dopo il pari con la Salernitana, con la rete di Lovric che ha tenuto tutto in bilico, sino a quando il bomber Victor Osimhen, uomo simbolo della stagione, ha scacciato ogni fantasma e con un gol nella ripresa ha permesso al suo Napoli di cucirsi sul petto lo Scudetto.

Dicevamo di Maradona, sicuramente uomo copertina per eccellenza quando si parla dei primi due titoli vinti dal Napoli, eppure quest’anno c’è la netta sensazione che saranno diversi i nomi da ricordare quando tra qualche si rimembrerà di questa indimenticabile annata calcistica. Partendo dal campo, impossibile non citare le due scoperte dell’anno, ovvero Kim e Kvara, che hanno trascinato, il primo a suon di tackle e il secondo a suon di dribbling e gol, la squadra alla vittoria. Poi il capocannoniere indiscusso del torneo, quel Victor Osimhen che al primo vero anno senza troppi acciacchi è riuscito a consacrarsi una volta per tutte ai massimi livelli. Ma non si chiude qui la cerchia dei giocatori chiave della squadra, con anche capitan Di Lorenzo e il regista Lobotka che meritano una menzione d’onore. Ci sono poi tutti gli altri, buonissimi giocatori che hanno reso ai massimi livelli in un contesto impeccabile, creato nel migliore dei modi da colui che per molti è il vero ‘Maradona’ di quest’anno: Luciano Spalletti. In soli due anni il tecnico è riuscito a creare una vera e propria squadra di caratura internazionale e riconosciuta in tutto il mondo, che con il suo gioco e la sua giusta dose di entusiasmo e coraggio è riuscita, meritatamente, a regalarsi questo glorioso trofeo.

Tuttavia, come in ogni azienda o società, tutto parte dall’alto, ed ecco che la scena dovrebbero prendersela anche il DS Giuntoli, autore di un calciomercato impeccabile, che ha portato a dimenticare in un batter d’occhio i vecchi pilastri della squadra che sono stati sostituiti egregiamente, ma soprattutto il presidente Aurelio De Laurentiis. Indubbio che quest’ultimo, nonostante le critiche, sia sempre riuscito a creare con bassi costi una squadra competitiva, che più volte negli ultimi anni aveva lottato per il titolo. Eppure, i più navigati ricorderanno che la sua carica era iniziata nel 2004, quando il Napoli era ancora in Serie C. A distanza di 19 anni, per quanto ottenuto da allora, si può parlare di autentico capolavoro.

Ma ci sarà tempo per decantare al meglio tutte le gesta di questa squadra, per adesso la testa sicuramente sarà impegnata a godersi il risultato raggiunto, prima di iniziare a pensare all’anno che verrà, quando i partenopei scenderanno in campo da campioni in carica per la prima volta dopo 33 anni.