Guidonia Montecelio vs Cassino
- by DanieleTragnone
-
in Calcio a 11
Torna la Coppa Italia Serie D con lo scontro tra Guidonia Montecelio e Cassino valevole per i 32esimi di finale. Una sfida interessante che può regalare spunti preziosi: le due compagini, prima e quarta nel raggruppamento G, si affronteranno in campionato all'ultima giornata.
Tanto turnover e velocità della partita che ne risente; il Guidonia, nonostante un possesso palla pressoché totale, non riesce mai a tirare da dentro ai sedici metri. Si contano almeno sette conclusioni da fuori facilmente disinnescate da Lovecchio quando indirizzate verso la porta.
Non cambia il copione nel secondo tempo, i padroni di casa continuano a tenere in bambola il Cassino, incapace di organizzare occasioni concrete. D'Antoni mette dentro l'artiglieria pesante e Calì timbra subito il gol del vantaggio, in posizione però irregolare. Si rimane su uno 0 a 0 privo di emozioni e gli ospiti, complice un Guidonia che esaurisce la propria fiammata, su una delle pochissime offensive trovano la marcatura, anch'essa irregolare, di Gomez.
Si va dunque ai rigori, come contro la Flaminia: a difendere i pali questa volta c'è Guerrieri, classe 2006 scuola Roma. Inizia il Cassino e Mele spiazza il portiere con autorità; Calì fa il suo lavoro e calcia un rigore perfetto. Guerrieri si butta sullo stesso lato e Cocorocchio non sbaglia; Buono calcia a mezza altezza, non angola troppo e Lovecchio porta avanti i suoi. Dura pochissimo la gioia ospite quando il sinistro di Valente è schermato da Guerrieri; Giordani ristabilisce la parità con un rasoterra chirurgico. Gomez azzecca l'angolo e batte il portiere; Musso fa lo stesso con Lovecchio. Guerrieri devia sul palo la conclusione di Islamamaj e Giacomo Rossi realizza l'ultimo rigore regalando al Guidonia il passaggio del turno.
Una prova d'autorità: dopo i guantoni di Mastrangelo ci sono quelli di Guerrieri a mettere il sigillo sulla vittoria del Guidonia. Ora i ragazzi di D'antoni sono attesi tra un mese, ancora al Comunale, per sfidare L'Aquila in un match tra due rose di livello assoluto.
Daniele M. Tragnone