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Matteo Parravicini: “Avevo bisogno di una piazza in cui poter ricoprire un ruolo importante.”

by Gian Marco Martucci

Nato e cresciuto a Varese l’attuale playmaker della Pallacanestro Nardò racconta ai nostri microfoni il percorso che lo porta ad essere uno dei giovani più futuribili d’Italia.

Parravicini crea le fondamenta del suo gioco e della sua personalità nelle mura varesine, giocando le finali nazionali under 14 e under 15 da protagonista, che lo affermano come uno dei giovani più interessanti d’Italia. Il successo cestistico è affiancato da enormi sacrifici negli studi, in cui la famiglia supporta il classe 2001: “Sarò sempre grato ai miei genitori per aver investito in una scuola privata che mi permettesse di esprimere la mia persona al meglio.” Prima esperienza significativa per Parravicini a Bergamo: “Giocare in serie A2 con giocatori come Jeffrey Carroll mi ha fatto affacciare alla cultura americana, a cui ho rubato parte della mia mentalità.” Tra le fortune bergamasche il varesino porta nel cuore il coach Marco Calvani: “Mi ha accudito e protetto. Mi ha fatto capire che fossi sulla strada giusta.” La coronazione di un sogno è la promozione in serie A con la Givova Scafati nella scorsa stagione: “L’anno in cui ho vissuto le emozioni più intense. I fattori della scalata sono stati l’intensità in allenamento e l’imbattibilità in casa.” Parravicini approda alla coorte di coach Gennaro Di Carlo nell’estate scorsa: “Avevo bisogno di una piazza che volesse farmi ricoprire un ruolo importante." Il giocatore varesino mette a segno 12 punti nell’ultima vittoria contro Latina che vale il raggiungimento dei Playoff, in cui Nardò incontrerà Cantù: “Siamo degli underdogs e abbiamo fame di vittoria.” Il giocatore a cui si ispira Parravicini è Mike James: E’ il più dominante in Eurolega. Il mio sogno nel cassetto è arrivare a giocare un giorno nella massima competizione europea, magari con la maglia di Varese.”                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Gian Marco Martucci                                                                           

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