Con l’acquisto di Massimo Bonanni, i Canarini Roma lanciano il nuovo progetto. In panchina Daniele Assogna dà la sua forte impronta sin dall’inizio. Capiamo come.

I numeri non mentono

5 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte: i Canarini hanno i numeri dalla propria parte dopo la prima metà di stagione. Da dove parte questa realtà? Ce lo spiega mister Assogna: “Siamo una squadra di amici che ha iniziato 25 anni fa a giocare tornei. Da un paio d’anni ci sono entrato come portiere, poi su invito del presidente mi sono messo in panchina ed abbiamo aderito al calcio a 8, perdendo la finale contro il Laurentino. Siamo stati ripescati ed eccoci qua”.
Un po’ di incertezza c’era tra i piani alti della società, visto che la squadra era stata costruita per la A2, senza sperare più nel ripescaggio.

Sopra le righe

Una carriera da portiere quella di Daniele Assogna, un ruolo che inevitabilmente porta ad assumere responsabilità. Il carattere del mister è focoso, deciso, d’impatto. Se è vero che la squadra è lo specchio dell’allenatore, questo fervore è stato trasmesso al gruppo, e Assogna ce lo fa capire: “A volte gli dico di stare calmi, sapendo che quello che va sopra le righe sono io”. Con un occhio alla classifica, Assogna è dal lato della ragione.

Uomini 

Citato nell’introduzione, un grande nome ha sposato la realtà Canarini: Massimo Bonanni. La scorsa stagione ha vestito la maglia del Totti Sporting Club, e la sua esperienza accumulata in anni di carriera calcistica tra i professionisti lo rende un valore aggiunto. Parole al miele arrivano proprio dal suo allenatore: “Massimo veniva a darci una mano ai tornei. Prima di essere un calciatore, è un grande uomo. Nonostante le oltre 300 partite tra Serie A e B è umilissimo”.
Menzione d’onore anche per Adriano D’Astolfo, capitano storico dell’Ostiamare, dotato di grande esperienza ed utile nei consigli da dare al mister per accompagnare la squadra.

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