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Maresca: “Il livello si alza, non abbiamo intenzione di fermarci”

by DanieleTragnone
in Futsal

Classe 1968, Marco Maresca é tra i più longevi atleti dello sport italiano. Alla quinta stagione a Passo Corese, protagonista di una scalata verticale dalla C2 alla B, l’esperto portiere dei bianconeri analizza con noi i prossimi impegni del Cures.

Una carriera infinita
Due minuti di intervista se ne vanno elencando tutte le squadre in cui Maresca ha giocato nella sua pluridecennale carriera. Trentotto stagioni a livello agonistico nel futsal italiano tra Lazio, Campania e Umbria fanno un curriculum rilevante. Non abbiamo dati certi per dire che sia un primato, ma possiamo affermare che Marco sia l’unico a giocare a quest’età a tali livelli; un parallelo potremmo farlo con Kazuyoshi Miura, indomabile attaccante giapponese di un anno più anziano, ancora in attività nel campionato cadetto portoghese di calcio a 11. Una passione la sua nata presto, quando ancora si giocava a pallone per strada, e che certamente non ha una data di scadenza: “Sono felice e mi sento bene fisicamente, mi alleno bene e quindi vedo un futuro ancora lungo davanti a me. Mi piace anche fare altri sport, per questo do importanza sia all’allenamento fisico che a quello da portiere. Ho iniziato da bambino a giocare per strada, nel cortile di casa, e non ho smesso più. Quando non mi sentirò più all’altezza smetterò, adesso voglio continuare a fare ciò che mi piace”.


Una squadra quadrata
Riguardo le parole del presidente Ponzani, che lo definisce il portiere più forte della Serie B, Marco risponde con la diplomazia del senatore e dell’uomo squadra: “Il mio mestiere é quello di parare e poi mi giudicheranno gli altri; non dimentichiamoci che in stagione mi sono alternato con Mario Pompa, un grande professionista e un bravo portiere dagli ottimi piedi. Se come gruppo abbiamo subito pochi gol il merito ce lo prendiamo entrambi. La nostra una sana rivalità”. Marco é la persona giusta con cui parlare del percorso di crescita del Cures, alla prima stagione in B e con tanti esordienti che sono figli della scalata verticale dalla C2: “A livello tattico siamo migliorati molto, le vittorie ti danno fiducia e aiutano a migliorarsi. De Lillo, Malfatti, Calzetta, Carmosino ormai stanno ad alti livelli. L’ingresso di gente più affermata e il lavoro del Mister ci hanno portato dove siamo ora”. Una prima stagione di B nel complesso ottima e utilissima per accumulare esperienza: “Cambia tutto, non solo il livello degli interpreti. I giocatori sono fisicamente più strutturati e gli allenatori più preparati tatticamente. Come primo anno siamo andati molto bene considerando che siamo una squadra partita da altre categorie e cresciuta nel tempo”. 

Tabellone nazionale
Dopo aver superato due ostacoli come Real Ciampino e Atletico Grande Impero il Cures é la squadra del Girone E che arriva alle semifinali nazionali. La quinta posizione in classifica non ha aiutato i bianconeri, i quali hanno giocato due turni playoff sovvertendo il pronostico. Ora tra il Cures e la Serie A2 ci sono soltanto tre vittorie e ciò che era un sogno inizia a diventare un obiettivo concreto. L’accoppiamento porta alla volta di Sulmona, compagine del Girone F, a detta di molti l’unico raggruppamento ad avvicinarsi per qualità delle squadre a quello laziale: “Mister Romagnoli ci ha fatto vedere qualcosa in settimana, stiamo iniziando a studiarli. Giocano in maniera simile alla nostra: marcano a uomo, sono bravi nel recupero palla e nella transizione veloce e hanno delle individualità importanti. Sono un’ottima squadra di un girone che non é inferiore al nostro: a mio parere sono la squadra più forte tra quelle che potevamo incontrare”. Nessuna paura dunque, si gioca per continuare ad avanzare: “Entriamo in campo per vincere. La partita sarà difficile, daremo il massimo e vedremo quello che succede”.