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Aceti: "Ragioniamo di partita in partita. Ce la possiamo giocare con tutti".

by DanieleTragnone
in Futsal

Con Matteo Aceti, giovane DS del Cures, analizziamo alcune questioni extra parquet e tiriamo le somme di un'annata fin qui piena di palpitazioni quando ormai mancano solamente quattro giornate al termine della stagione regolare.

Guidati dalla passione
Per fare calcio a livello locale, in un movimento che mangia le casse societarie e non dà garanzie a livello d'investimenti, bisogna essere guidati dalla Stella Polare della passione, senza la quale l'esistenza delle piccole realtà sarebbe pregiudicata: "Se oggi sono in questo mondo è perché prima di entrarne a fare parte amavo andare sui campi, seguire le squadre, informarmi sui campionati minori. Assicurare la presenza di squadre locali significa anche permettere ad una comunità, ad un quartiere o una borgata, di fare sport". Senza questa curiosità capillare Matteo oggi non lavorerebbe nel futsal: "Mi sono avvicinato al calcio a 5 perché andavo a vedere il Casal Torraccia, la squadra del mio quartiere, lì ho conosciuto Mister Romagnoli e sono entrato a far parte del suo staff".

Un movimento in perenne agonia
Se il ruolo del direttore sportivo è sostanzialmente lo stesso tra erba e parquet, ciò che cambia è la possibilità economica, gli spazi di manovra, la rilevanza mediatica e in ultimo il numero delle strutture: "Ogni DS ha degli obiettivi nella creazione della rosa, deve essere bravo a formare un gruppo unito e con valori tecnici e morali. Sotto questo punto di vista non vedo differenze tra le due discipline. La differenza sta nelle cifre e nelle infrastrutture. É difficile fare futsal, ogni palazzetto ospita in media quattro squadre di diverse categorie". Ciò si riflette a cascata nella preparazione tecnico-atletica di avvicinamento al sabato: "Immaginati di fare una Serie A2 e allenarti alle nove di sera perché è l'unica. Se si vuole dare professionalità a questo sport bisogna ripensarlo, dai palazzetti alle scuole calcio alle attività agonistiche".

Volata finale
Il campionato sembrava avviarsi ad una conclusione già scritta con il Cures destinato ad una placida posizione di metà classifica in un 2024 non all'altezza del girone d'andata. Proprio la vittoria dei bianconeri contro la Real Ciampino Academy ha scompaginato le previsioni e rimesso tutto in discussione: "Dopo la partita contro il Cagliari ci siamo guardati in faccia e abbiamo iniziato a ragionare di partita in partita. Devo fare i complimenti ai ragazzi che nell'ultimo mese si sono ripresi alla grande". Ora al varco c'è il Conit, squadra in salute che precede di due punti i ragazzi di Passo Corese: "Loro sono una grandissima squadra con atleti che c'entrano ben poco con la Serie B. Noi abbiamo una rosa di giocatori all'altezza che sono entrati nella dimensione di questo campionato, ce la possiamo giocare con tutti". Non c'è nulla di scritto per il direttore, se non la squadra che vincerà il girone: "Senza dubbio la Real Ciampino Academy".

Daniele M. Tragnone