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Schettino: "Tutte le mie scelte nella vita sono state fatte affinché potessi arrivare fare questo”

by Tommaso Deganello
in Futsal

Abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda ad Alessandro Schettino, centrale dell’L84 e capitano della nazionale U19. Reduce dalla trasferta di Rabat con la nazionale maggiore ci parla della sua persona, del suo percorso dell’esordio in A e di sogni e obbiettivi futuri.


Ci sono tanto lavoro e tanto impegno oltre che talento e passione da parte di Alessandro, è uno studente all’ultimo anno di superiori prossimo al diploma in elettronica appassionato di musica e si definisce malato di sport, tanto che prima di dedicarsi completamente al futsal ne ha provati diversi.

La crescita, l’impegno e i sacrifici.

Arrivato nel settore giovanile dell’L84, ci racconta come soprattutto agli inizi sia stato fondamentale il supporto ricevuto dalla propria famiglia che lo accompagnava al campo, ci dice anche come l’ambiente della società sia ottimale per la crescita e formazione sia del giocatore che della persona. Oggi le sue giornate si dividono tra l’ultimo anno scolastico in mattinata e nei pomeriggi gli allenamenti al campo fino al venerdì giorno della partita.

Quando gli facciamo notare quanto possa essere stancante sia fisicamente che mentalmente ci risponde senza esitazioni “Mi sento un privilegiato, penso che se una cosa la si vuole la si fa e basta senza trovare scuse e trovando le forze per farla”.

Gli domandiamo inoltre se ce qualcosa tra le rinuncia che ha dovuto fare per poter diventare un professionista che gli è pesata particolarmente e anche qui ci dà riprova della sua dedizione oltre che passione dicendo “Tutte le mie scelta nella vita sono state fatte affinché potessi arrivare a fare questo”.


 

L’esordio in A e la chiamata della nazionale maggiore.

 

Parlando dell’esordio in A, ci dice che aveva una voglia matta di entrare in campo, non era la prima volta che veniva convocato in prima squadra e questo lo aiutato a gestire l’emozioni, riuscendo così ad entrare al meglio e godersi il momento a pieno ribadendo come sia un momento che non scorderà.

Spostando il discorso sull’esperienza con la nazionale maggiore e la trasferta di Rabat ci spiega come il percorso fatto dalle giovanili alla prima squadra nell’L84 lo abbia facilitato nel fare il salto dalla nazionale under alla maggior nel passare da uno spogliatoio dove e capitano e leader ad uno con giocatori con più esperienza ed altre gerarchie, aggiungendo di essere stato ben accolto e di essersi trovato molto bene.

 

Pressioni, obbiettivi e sogni.

Gli domandiamo se avverta la pressione e le aspettative riposte su di lui e se la pensi come Sinner che ritiene la pressione un privilegio ci risponde di essere lui per primo ad avere aspettative molto elevate su sé stesso, di trovarsi d’accordo col tennista affermando che se ci sono pressione ed aspettative significa che qualcuno crede e fa il tifo per te, quindi, bisogna riuscire a prendere queste energie e usarle per rendere al meglio.

Infine, gli chiediamo di obbiettivi e sogni futuri, per i primi ci parla dell’entrare in pianta stabile nelle rotazioni della prima squadra mentre per i sogni nel cassetto ci parla del diventare un giorno capitano della nazionale maggiore, conclude dicendo che metterà il massimo impegno per il raggiungimento di entrambi.

Per la persona che abbiamo conosciuto, possiamo solo credere a quest’ultima affermazione e augurargli il meglio e di togliersi tutte le soddisfazioni possibili.