Cittadini: "Il Cures una famiglia. Ora viene il difficile"
- by DanieleTragnone
-
in Futsal
Con Emiliano Cittadini, espertissimo laterale italo-argentino del Cures, discutiamo del sorprendente inizio di stagione dei ragazzi di Passo Corese.
Sangue argentino
Quando nasci e cresci a La Boca, indossi la maglia xeneize fin da bambino e la indossi pure per calpestare il parquet, è inevitabile che il tuo animo ne rimanga impregnato: "Sono cresciuto a 300 metri dalla Bombonera e ho realizzato un sogno giocando nel Boca Juniors. Ho passato 13 anni in quella squadra, a vent'anni pensavo di venire a giocare un anno in Italia, ad Avezzano; mi sono trovato bene e non me ne sono andato più. Oggi sono vent'anni che gioco qui, da dieci sto a Roma". Una lunga carriera che lo vede ancora oggi, superati i quaranta, battersi negli angusti palazzetti di mezza Italia difendendo i colori del Cures: "Vado avanti per la passione e perché sono un atleta, ho voglia di competere e di giocarmi qualcosa di importante. E poi se le società continuano a chiamarmi vuol dire che il lavoro che fai lo fai bene. La voglia ce l'hai dentro: guardate Marco Maresca, a 56 arriva sempre per primo agli allenamenti".
L'ambiente Cures
Dopo i successi dello scorso anno il Cures ha allestito una squadra di livello per questo campionato di Serie B e i risultati confermano questa tesi. Emiliano, dopo un vero e proprio giro d'Italia, è arrivato dagli Hornets insieme con Nicolò Ramazio: "Nella carriera di un calciatore nessuno ti regala niente, sono soddisfatto del percorso che mi ha portato qui. Ho accettato perché ho capito subito fosse una società sana. Qui conosco tanti ragazzi, ho parlato con il DS Aceti e l'idea di fare una buona stagione in Serie B con questi giovani mi piaceva". Già senatore dello spogliatoio per meriti d'anzianità oltre che tecnici, Cittadini si è subito immerso nell'ambiente Cures: "Mi trovo benissimo. Il Mister lavora tantissimo, ha un ottimo rapporto con noi e a nostra volta diamo tutto per lui in campo. Sembra una cosa banale dirlo, ma la nostra squadra sembra una famiglia. Per adesso stiamo andando alla grande ma solo ora entreremo nel vivo della stagione".
Un primato che riempie d'orgoglio
Dopo il pareggio alla prima storica partita in Serie B del Cures contro l'Atletico Grande Impero, Emiliano e compagni hanno ingranato le marce alte e hanno fatto filotto vincendo le successive tre in scioltezza, di cui due in terra sarda. Dieci punti come quelli del Real Ciampino Academy che aspetta i bianconeri il prossimo sabato. Prima c'è la Mirafin, vittoriosa a settembre nella formula U23 della Coppa Divisione: "Per i ragazzi questa era la prima esperienza ad alto livello. Sabato sarà un'altra gara, siamo motivati a fare bene". Dovesse continuare a questo ritmo, il Cures non potrebbe più nascondersi: "Essere lì sopra è bello ma le più forti del girone non le abbiamo ancora affrontate. É stato un primo mese molto positivo, ora scopriremo se potremo lottare per i primi posti o per altro. Il Presidente a inizio anno non ha dato obiettivi. Mi piacerebbe vincere, il minimo per me sarebbe il playoff, vediamo tra un mese. Le vittorie vanno costruite".
Daniele M. Tragnone