Lorenzo Malfatti, oggi giocatore del Cures, racconta i motivi che lo hanno portato ad allontanarsi dallo sport, ritrovando poi la forza ed il coraggio di saper riprendere.

Non tutto rose e fiori

La vita di un giocatore non è sempre gioia e gloria, ma esistono anche momenti delicati che si creano e si accumulano nei pensieri e nella testa di una persona. Questo è ciò che è successo a Lorenzo Malfatti, che aveva deciso di staccarsi per un lungo periodo dalla sua routine sportiva: “Ho vissuto un momento particolare a livello personale e fisico. Sono stato fermo sei mesi per capire cosa avessi. Dopo quel periodo ero rientrato in campo ma senza testa, senza stimoli, decidendo di mollare per cinque anni”.

La forza di rialzarsi

La forza di lottare, di sapersi rialzare, di non mollare di fronte un ostacolo. Lorenzo Malfatti ci ha saputo insegnare anche questo: “È stato un errore lasciare lo sport. Dagli errori ho preso le parti migliori per poter migliorare. Incontrare mister Romagnoli e il suo staff mi ha aiutato tanto anche dal punto di vista fisico e motivazionale. Riprendere non è stato facile anche perché io non avevo mai giocato a calcio a 5”.

Guardare avanti

Dopo la sconfitta contro il San Marzano si poteva pensare che fosse finita la magia Cures, ma la società di Ponzani ancora una volta dimostra che c’è differenza fra una bella annata e una squadra forte. Il Cures sembra appartenere alla seconda categoria rindirizzando subito la testa avanti, ritrovando la giusta via verso un altro obiettivo, verso un altro traguardo: “Guardiamo sempre verso la prossima partita. Non siamo mai soddisfatti di una vittoria o il raggiungimento di un obiettivo. Dobbiamo sempre avere la fame di arrivare a qualcosa di più”.

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