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Di Tata, History Roma 3Z e non solo: una relazione di 14 anni con il futsal

by Nicolò Piemontesi
in Futsal

Dai primi calci e l'approdo alla nuova società sino all'Europeo U19 con l’Italia. Torna ospite ai nostri microfoni Davide Di Tata.

Dall’obbligo all’amore

I primi tocchi di Davide sono stati ad un pallone leggermente diverso da quello regolamentare: più piccolo e con un rimbalzo strano, quasi controllato, un oggetto che andava trattato con più cura, delicatezza, smosso con la suola e piccoli tocchi, piuttosto che con forti calci e lanci lunghi.

Gli inizi a sette anni; per i bambini di quell’età è obbligatorio giocare a 5, una sorta di ingresso graduale nel mondo del calcio prima di passare a 11; tutto ciò non succede per Davide, nonostante la possibilità sceglie di rimanere fedele allo sport che ha coltivato sin da piccolo, scelta che sembra dargli ragione, vista anche la convocazione in Nazionale U19 per l’europeo.

La costruzione dell’intesa

“Siamo una squadra nuova e giovane, in alcuni momenti si nota che il gioco non è ancora fluido come dovrebbe essere, l’importante per migliorare è che ognuno dia il massimo in settimana. Quando non ci si allena, condividere momenti porta alla creazione di amicizie necessarie anche ai fini del team”.
Nel calcio a 5 avere sintonia è fondamentale, molte azioni si sviluppano dopo un lungo e ragionato giro palla, che se fatto male può avere effetti devastanti.

Nell’utilizzo del power play, ad esempio, il portiere viene sostituito da un giocatore di movimento che ne fa le veci, il pivot si posiziona a centro area e i suoi compagni con un asfissiante rete di passaggi cercano il varco per servirlo; la minima distrazione può essere fatale per la squadra che attacca, perdere il possesso del pallone vuol dire scoprirsi totalmente con la porta incustodita.
Davide non può fare paragoni con il calcio a 11, ma di una cosa è certo: “In questo sport servono lucidità e concentrazione, il gioco è frenetico e i ritmi sempre alti, la nazionale mi ha aiutato a capirlo, a mantenere alta l’intensità non solo fisica ma anche mentale durante la totalità della gara”.

Il riscatto contro il Città di Anzio

“Arriviamo da una prova per niente soddisfacente contro l’Atletico Grande Impero, non abbiamo giocato come avremmo dovuto; è inutile dire che vogliamo rifarci e che affronteremo questa sfida con una mentalità ultra propositiva”. Dopo il pareggio contro l'Ariccia e la sconfitta contro l’Atletico Grande Impero, una sfida tutt’altro che facile: il Città Di Anzio. L'History dovrà impostare molto bene la fase difensiva, da cui costruire le ripartenze per trovare impreparata la squadra avversaria.
La voglia e le idee per riscattarsi ci sono, i ragazzi saranno in grado di concretizzarle? Lo scopriremo solo sabato alle 20.30.

 

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