Dalle giovanili ad oggi, la carriera di Valerio Cucchiaro è sempre stata in ascesa, tanto da diventare uno dei giocatori più utilizzati da coach Cilio.

Come un padre

Nonostante siano passati tutti questi anni, Valerio Cucchiaro non dimentica il suo passato, rivolgendo parole d’elogio al suo primo allenatore Emanuele Della Felba: “Lele è stato come un secondo padre a livello sportivo. Ogni volta che devo cambiare squadra o c’è qualche problema chiedo sempre consiglio a lui. È stato Lele a spingermi per andare a Cantù anche se era lontana ed ero ancora piccolo, lui è stata la guida per prendere le giuste decisioni.”

Cambio di marcia

Dopo il settore giovanile trascorso con Emanuele Della Felba, Cucchiari ha vissuto il passaggio in prima squadra con Manuel Cilio, allenatore che lo ha voluto fortemente a Teramo, poi a Olginate ed oggi a Vicenza, dandogli le chiavi del gioco come playmaker titolare: “Quest’anno ho più spazio e per questo devo prendermi maggiori responsabilità perché non sono più il play di riserva che deve entrare per dare un po' più di difesa e grinta. Devo gestire la partita, aiutare i miei compagni e tutta la squadra. Le responsabilità sono cambiate ed è giusto che io me le prenda. Al momento sta andando tutto bene e speriamo di continuare così”.

Esperienza amara

Il playmaker in passato ha anche giocato a Vigevano, squadra che si contraddistingue per il proprio pubblico, cosa che Valerio non ha potuto sperimentare a causa delle restrizioni per la pandemia: “Vivere quell’esperienza in una piazza come Vigevano è stato brutto perché tutti quanti mi avevano parlato del calore dei tifosi, che dopotutto abbiamo sentito e visto anche se non erano all’interno del palazzetto; ci hanno fatto capire di essere presenti in altri modi. Ovviamente. se c’è da giocare giochiamo però se avessi vissuto quell’anno con quel tifo particolare, con il palazzetto sempre pieno, sarebbe stato sicuramente diverso. Mi piacerebbe tornare a Vigevano, anche solo da avversario per poter ammirare la tifoseria”.

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