Il solito Ibra alla guida di una squadra che non vuole più fermarsi e smettere di stupire.

Il Milan di Stefano Pioli, assente per covid, batte un grande Napoli e manda un chiaro messaggio al campionato, lo scudetto non è più solo un sogno. Per i Napoli una sconfitta che non rispecchia la prestazione offerta dagli uomini di Gattuso che meritava sicuramente di più.

Primo tempo – Parte forte il Milan senza nessun timore reverenziale nei confronti del Napoli dell’ex allenatore rossonero. Ospiti che vanno in vantaggio grazie al gol del solito Ibrahimovic, cross di Hernandez e stacco perentorio dello svedese ad anticipare koulibaly  e Meret battuto. Subito lo svantaggio il Napoli si riversa in attacco con ferocia e prima traversa, che ferma Di Lorenzo e poi Donnarumma su Mertens impediscono ai padroni di casa di pareggiare.

Secondo tempo  - Nella ripresa il Napoli spinge senza però riuscire a creare grossi problemi alla retroguardia rossonera che si difende con ordine. Ospiti che dopo aver aspettato il momento giusto  colpiscono ancora sempre con il solito Ibra e dal solito asse, quello di sinistra. Rebic si invola sulla fascia servito da Calhanoglu e mette un cross sul secondo palo dove arriva puntale Ibrahimovic per il gol del raddoppio, il decimo in stagione per l'attaccante svedese. Il Napoli colpito per la seconda volta prova a rientrare nel match e ci riesce ancora con il solito Mertens che stavolta batte Donnarumma e accorcia il risultato.  Padroni di casa che continuano a spingere alla ricerca del pareggio e inevitabilmente lasciano spazio alle ripartenze rossonere.  Nel finale il Napoli, rimasto in dieci per l’espulsione di Bakayoko subisce il gol del definitivo 3 a 1 dopo una bella azione di Hauge con il norvegese che salta Manolas e batte meret mettendo la parole fine alla sfida.  Il  Milan vince al San Paolo mandando un chiaro messaggio al campionato,  l'ambizione di questa squadra non ha limiti, il Napoli perde punito forse eccessivamente dal risultato in una partita dove gli uomini di Gattuso avrebbero meritato qualcosa in più.

Paolo Loffreda