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630 minuti da imbattibili, 7 vittorie consecutive: Torres sei l’unica in Italia

by Gabriele Cascella

630 minuti, anzi 720 se ci mettiamo anche la Coppa Italia senza mai conoscere la parola sconfitta. L’avvio di campionato della Torres è già qualcosa di storico ma nessuno ha voglia fermarsi. Dai bar di Sassari, passando per le strette vie retrò del centro storico fino al Vanni Sanna: l’entusiasmo è viscerale e dilagante.

Non svegliate la Torres

In Sardegna c’è un popolo che sta facendo un sogno bellissimo. È il popolo di Sassari. La Torres sta facendo qualcosa di incredibile: 7 vittorie consecutive, primato solitario del girone B e un’ entusiasmo che da quelle parti non si vedeva dai tempi di Zola. In Italia nessuno ha fatto meglio della squadra di Alfonso Greco. Nella penisola tutti, e dico tutti, hanno perso almeno una volta: la Torres no. Per trovare l’unico termine di paragone dobbiamo volare in Olanda, in Eredivisie più precisamente ad Eindhoven dove la squadra di Peter Bosz ha infilato 8 vittorie consecutive. Se Eindhoven è una città tecnologica e all’avanguardia, Sassari è una perla di rara bellezza, decadente e reale con un storia secolare di cui la Torres vuole fare parte. C’è un entusiasmo ritrovato in città verso una squadra partita senza i favori dei pronostici ma che sta facendo parlare di sé. La vittoria contro la Lucchese, un manifesto alla resilienza, è stata la settima consecutiva in campionato ed i gol di Fischnaller e Ruocco hanno fatto implodere il Vanni Sanna. L’unica squadra che sembra tenere il passo dei sardi è il Cesena distante tre lunghezze dai rossoblu e con l’obiettivo di ristabilire le gerarchie di un girone che la vedono grande favorita per storia e giocatori. Storia che la Torres, dopo anni opalescenti, sta scrivendo sotto al fontana del Rosello: simbolo dell’unica imbattuta d’Italia.

Anatomia di un miracolo

La storia moderna della Torres inizia nel 2021 quando il club viene prelevato dal gruppo Abisula, società sarda specializzata in software per case automobilistiche. Una società sarda alla guida di una squadra attaccata alla città e al suo folklore con l’ambizione di essere grandi anche fuori dal contesto isolano. Il primo anno in Lega Pro è complesso. Poi la svolta. La nuova proprietà investe in acquisti mirati, giovani legati alla terra e alla filosofia sarda. E investe pure sullo stadio con la struttura che viene svecchiata e il manto erboso completamente rifatto. Il Vanni Sanni non sarà il Philips Stadion di Eindhoven ma fa comunque la sua figura grazie anche a chi quello stadio lo riempie. Perché ,oggi, a vedere la Torres ci sono tanti giovani che si stanno  nuovamente appassionando alla squadra della loro città e alla sua storia. È stata scelta con cura e passione anche la figura del presidente: Stefano Udassi è una bandiera del club. E in una città come Sassari che ha dato i natali e la formazione a personalità come Enrico Berlinguer, Antonio Segni e Francesco Cossiga diciamo che la figura del presidente non è proprio residuale. Ovviamente con le dovute proporzioni. Non possiamo non soffermarci su chi deve scendere in campo. Greco ha cucito addosso alla Torres un 3-4-1-2 che la veste alla perfezione. I sardi non prendono gol da 5 gare consecutive tra campionato e coppa. Mentre sul fronte offensivo con Scotto, Fischnaller e Mastinu c’è grande freschezza e imprevibilità. Domenica il test di Perugia è sfida di cartello dall’elevato coefficiente di difficoltà, l’ennesimo banco di prova per dimostrare di meritare di stare davanti a tutti. Solo il tempo saprà dirci qualcosa in più sulla Torres, noi, non abbiamo fretta ma la gente di Sassari, invece,  abituata ai ritmi placidi dell’isola, vuole imparare a correre veloce insieme alla sua squadra resiliente e imbattibile.