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L’Anzio scrive la storiA2

by Alessandro Brizzi

La società di Debartolo e Locatelli mette finalmente l’ancora in Serie A2 per la prima volta. E’ stato sufficiente il primo matchpoint per la promozione aritmetica, superando il Real Castel Fontana in una partita leggendaria.

 Un’aria magica

Nel destino di ognuno di noi c’è sempre un briciolo di follia, un sogno che si realizza, un obiettivo impensabile tornando indietro di due anni. Il Città di Anzio scrive un'altra pagina importante di questa città e di questo sport, raggiungendo il secondo salto di categoria in tre stagioni. Al PalaRinaldi il colpo d’occhio del pubblico era da brividi ed il clima in campo tangibile. Peroni gela per qualche minuto il palazzetto in apertura di match, ma Zullo e Nanni la ribaltano velocemente. Il capocannoniere del girone E riprende successivamente in mano la situazione siglando una doppietta, poi verso la fine del primo tempo Araujo, suo avversario numero uno, ristabilisce le distanze. Peroni ad inizio ripresa ne fa addirittura tre, trovando il nuovo pareggio. Se non venisse offuscato poco dopo dall’hat-trick di Daniele Zullo, che trascina i neroniani verso l’ambita meta. La rete finale è di Araujo, accompagnata da un momento emozionante e un applauso lunghissimo. Il fischio finale è un’apoteosi, i tifosi biancoblu sono di nuovo in paradiso, l’Anzio è in Serie A2.

 

Di Fazio completa l’opera

Un percorso lungo tre anni e che finalmente ha portato un epilogo meraviglioso per i neroniani. La gioia incontenibile degli eroi di questa cavalcata la si legge dai volti, la si respira dall’atmosfera, la si può intuire soprattutto dall’emozione di capitan Lo Grasso, uomo fondamentale dell’impresa anziate e bandiera del club. Ce la racconta il condottiero della ciurma, Marco Di Fazio, nel post partita travestito da Nerone: “Ci dobbiamo rendere folli, ma va bene così. E’una grande emozione, mi è rivenuto in mente quello che abbiamo passato, dalla polvere del regionale in cui sognavamo la Serie B, e pensare di aver tagliato questo traguardo è qualcosa di inimmaginabile. Abbiamo preso il vessillo, di chi ha lavorato per tanti anni in questa società, e lo abbiamo portato il più in alto possibile. Ho tenuto tutti con i piedi per terra, lavorando passo dopo passo, adesso è giusto che i ragazzi si godano questo momento”.