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Serie A, turno complicato per le compagini della Capitale

by Agostino D'Angelo

Il quinto turno di campionato di Serie A, di certo, non sorride alle due compagini della Capitale. La Lazio perde in casa contro un ottimo Napoli mentre la Roma cade clamorosamente e pesantemente contro una sorprendente Udinese guidata da Sottil. Da una parte la Lazio che subisce una frenata interna dopo il pareggio di Genova contro la Sampdoria, dall'altra i giallorossi reduci da una vittoria schiacciante contro il Monza. Due sconfitte ma due segnali differenti: la Lazio appare più compatta e squadra in grado di giocarsela fino alla fine, la Roma troppo timida nel subire una scatenata Udinese, senza avere un minimo di reazione.

 

La sensazione è alquanto differente dopo il turno di campionato sia per Maurizio Sarri che Mourinho. I due allenatori tornano a casa con pensieri differenti. Il tecnico toscano è consapevole della forza e dei limiti della sua squadra mentre Mourinho si interroga ancora molto sull'atteggiamento dei suoi in alcune partite. Certamente, i giallorossi si presentano con un roster fortissimo sulla carta ma ancora lontana dalla creatura pensata dal tecnico portoghese, in grado di vincere al primo anno sulla panchina della Roma. In molte situazioni, il fattore in più è proprio l'unità di gruppo e di squadra, dove il singolo fa la sua parte integrandosi in un sistema armonioso di gioco e di spogliatoio. Forse alla Roma manca proprio l'ultimo tassello per fare il salto definitivo, di qualità. E' ancora calcio di agosto - settembre, nella quale si necessita carburare per ottenere segnali incoraggianti e la netta sensazione è che la squadra giallorossa possa sbloccarsi quanto prima, delineando le proprie carte sul tavolo e sistemando i propri interpreti migliori, su tutti Pellegrini e Dybala. 

Tuttavia, la Lazio di Maurizio Sarri assume sempre di più le sembianze del suo tecnico grazie alle nozioni di quasi due anni di guida. Zaccagni è l'uomo in più, appare più maturo e meno timido rispetto al suo approccio nella compagine capitolina, mentre Immobile e Milinkovic restano le certezze assolute. Il jolly è Luis Alberto, che non ha un ottimo feeling con Sarri ma rappresenta certamente una carta da giocarsi a partita in corso e nei momenti di assoluta importanza. Lo spagnolo resta un pilastro, per tecnica e mentalità vincente ma in questo momento dovrà ritrovare lo smalto giusto per esprimersi a livelli strabilianti, in grado da identificare definitivamente il vero Luis.