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Tivoli-Vis Artena

by Dario Leo

“Ultimamente per segnare sembra che dobbiamo scalare l’Everest”. Questa la dichiarazione di Mister Colantoni alla vigilia della sfida valida per la sesta giornata tra la sua Tivoli e il momentaneo fanalino di coda del campionato Vis Artena. Il concetto sottolinea la tendenza mostrata nelle ultime sfide, nelle quali gli amaranto-blu hanno creato tante occasioni e fornito ottime prestazioni raccogliendo poco o nulla. La Vis Artena di contro si presenta al Galli di Tivoli dopo l’ottima prova contro il Cassino, terminata però con il pareggio beffa dei ciociari all’ultimo minuto e con l’uomo in meno.

Fin dai primi minuti di gioco appare lampante come le due formazioni siano animate da spiriti e ispirazioni completamente diverse. La Tivoli ha un’impostazione precisa, a tratti maniacale, di concetti di gioco improntati sul possesso palla e costruzione dal basso, accompagnato da una fase difensiva di pressione alta che comincia, fintanto che la tenuta fisica lo ha permesso, ben dentro la metà campo degli avversari. La Vis Artena di contro ha fin da subito abbassato il proprio baricentro, applicando un sistema di marcature e di controgioco praticamente perfetto, e tentando, quando possibile, la verticalizzazione improvvisa alla ricerca della velocità di Odianose e Vannini. L’ovvia conclusione della prima frazione è 0-0, con l’unica vera occasione da gol mancata da Vagnoni a tu per tu con il portiere avversario dopo aver saltato in slalom mezza difesa. Nel corso della prima frazione Mister Colantoni perde anche Ferrari che si aggiunge alla già nutrita lista degli indisponibili della Tivoli.

Nella ripresa il copione tattico è pressochè identico. La differenza inizia allora a farla la stanchezza. A metà della seconda frazione la Tivoli, nonostante i cambi, ha un calo di ritmo che determina, più che una diminuzione del predominio territoriale, ad un lieve calo di attenzione sulle palle da fermo, non sfruttato dagli avversari. I cambi della Vis Artena sono decisivi per la tenuta fisica della formazione ospite che nonostante un finale in affanno riesce a tenere contro gli attacchi dei padroni di casa. Il finale della Tivoli è praticamente un assedio alla porta di Salvati; un assedio infruttuoso.

Insomma, la scalata dell’Everest evocata da Colantoni non è avvenuta, la Tivoli impatta sullo 0-0 contro la Vis Artena così come era avvenuto con il Pomezia due settimane nell’ultimo incontro casalingo. La squadra si è dimostrata ancora una volta molto precisa nell’applicazione dei dettami tattici del suo allenatore ma poco efficace in zona gol, ma la sensazione è che recuperando gli assenti e perfezionando gli schemi questa squadra possa ambire a qualcosa in più della salvezza. Vanno fatto i complimenti anche alla Vis Artena, che se pur non ha fatto vedere un gioco spettacolare, ha sfoderato all’Olindo Galli una prova difensiva praticamente perfetta che porta al secondo punto consecutivo conquistato.

 

Dario Leo