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by Gaetano Vitale

Il mondo Trastevere visto con gli occhi del DS: dalla rifondazione al lavoro con i giovani, passando per una carriera già ben avviata.

La rinascita amaranto

La famiglia Betturri, più di 10 anni fa, ha nuovamente investito in una squadra scomparsa con la voglia e l’obiettivo di ridarle la luce che meritava: “Un amico mi diede l’idea di iniziare questo nuovo progetto, mio padre non aveva in mente il calcio come futuro imprenditoriale, ma ad oggi posso dire che abbiamo avuto e dato molto a questo ambiente”.

Il lavoro con i giovani

In Serie D è obbligatorio avere degli under, ma la società lavora su di loro da molti anni, puntandoci tanto da mandarne diversi in club professionistici: “La gestione dei giovani per noi è importantissima, io costruisco la squadra partendo da loro”. A testimoniare l’ottimo lavoro sono anche le chiamate arrivate da Fiorentina, per Scuderi, o dalla Lazio, per Cesari, che sono risultati lampanti di un sistema che funziona alla perfezione.

Sogni o obiettivi?

Da diversi anni il Trastevere raggiunge i playoff, mancando per poco la promozione che porterebbe la società ad un’incredibile scalata dalla Terza Categoria al professionismo. Il direttore ci confida i suoi sogni a riguardo: “Se chiudo gli occhi sogno la vittoria del campionato e l’approdo in Serie C con un nuovo stadio qui a Trastevere”. L’annosa e spinosa questione stadio, infatti, è uno dei temi più dibattuti nell’ambito trasteverino vista la mancanza di sedi adatte al professionismo nella capitale.

 

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