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by Mario Laiosa

Un amore smisurato per il calcio da condividere con i ragazzi, nel tentativo di fare dello sport un mezzo di crescita personale e sociale.

Carmine Fioriniello trasuda calcio da tutti i pori. Responsabile della scuola calcio della W3 Maccarese, quasi ogni giorno allena i più giovani e cerca di infondere loro non solo nozioni di carattere tecnico-tattico, ma anche di vita. Lo sport come aggregante sociale, formazione personale, rispetto nei confronti dell'altro. Il tutto in un settore giovanile – quello della W3 – che è un fiore all'occhiello nel panorama calcistico laziale. 

Una carriera lunga trent'anni
La W3 Maccarese è solo l'ultima destinazione raggiunta da Fioriniello, che ha alle spalle tre decadi di esperienza tra professionismo e dilettantismo: “Ho iniziato come allenatore e mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Sono giunto sino ai professionisti, con la Lazio e la Lupa Roma. Ho girato poi vari club minori sempre in qualità di allenatore. Come responsabile di scuola calcio, la mia carriera è iniziata sei anni fa, fino agli ultimi sei mesi della scorsa stagione che ho trascorso all'Atletico Morena. Alla chiamata della W3 Maccarese Fioriniello non ha saputo dire di no, anche perché ha ritrovato un amico come Roberto Valentini, che già conosceva dai tempi in cui la società si chiamava W3 Roma Team. 

Vivere dall'interno il rapporto con i ragazzi 
“Essendo la scuola al primo anno, abbiamo solo 60 iscritti. Eppure riusciamo a competere in varie categorie giovanili e questo non è poco, soprattutto in un periodo così difficile. Siamo riusciti a creare uno staff molto qualificato, tutti siamo affiatati. Ma i veri protagonisti sono i ragazzi e i bambini. Quello che noi vogliamo trasmettergli è giocare divertendosi. Il bambino deve uscire dal campo sorridente e felice. La speranza è che i valori di uguaglianza, rispetto e comunità che noi gli infondiamo vengano applicati anche nella vita di tutti i giorni e nel loro futuro da adulti”. 

Formare i calciatori del futuro 
Fioriniello ci parla anche delle modalità attraverso cui avviene l'insegnamento del gioco del calcio: “Per fare crescere i più piccoli noi usiamo dei giochini con la palla. Per fare capire ad esempio che l'obiettivo è condurre la palla fino alla porta, segnare e poi esultare, utilizziamo dei giochi preposti per arrivare alla nostra meta, gradino dopo gradino. Non lasciamo comunque nulla al caso e formiamo i ragazzi su tutti i fondamentali del calcio, anche su quelli che sembrano solo secondari, come i falli laterali, un gesto tecnico che viene spesso sbagliato quando si sale di categoria. Io presto attenzione anche a questi particolari”. 

 

ARTICOLO DI MARIO LAIOSA

 

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