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by Lorenzo Pes

E. Caltabiano racconta segreti e passione del suo lavoro, nello scenario affettivo del W3 Maccarese: "Siamo in simbiosi"

L’approdo al W3 Maccarese
L’avventura al W3 comincia l’estate di 4 anni fa, dopo un incontro con il presidente Andrea Persi. È direttamente Emanuele Caltabiano, direttore sportivo della società, a raccontare di come ne sia rimasto colpito (Clicca qui per ascoltare): "Loro cercavano una persona giovane, io un ambiente dove lavorare in simbiosi con tutti: senza pressioni volevamo risalire in tempi brevi”. Il DS non nasconde poi la soddisfazione per i progressi registrati fin qui, soprattutto per i grandi risultati sportivi raggiunti insieme alla società.


Il rapporto con mister Manelli
"Siamo in simbiosi, nessuno fa nulla di testa propria. Si lavora sempre secondo gli input societari o del mister, anche sulla scelta dei calciatori: prendere ragazzi che poi non giocano sarebbe inutile” così, Caltabiano chiarisce anche i rapporti interni al club: coesione e interazione continua, con l’ultima parola che spetta sempre e inevitabilmente alla proprietà. Un team affiatato che lavora per l’obiettivo comune senza cercare prevaricamenti o protagonismi. L'equilibrio fra le parti prima di tutto.

Il lavoro del direttore sportivo
“È un lavoro ampio e vasto, che varia anche in base alla categoria. Io sono affiancato da Aurelio Broccadelli con cui ho costruito un ottimo rapporto; i contatti sono la cosa più importante”, prosegue fino ad ammettere non avesse pensato ai panni di DS prima di indossarli. Eppure, Caltabiano aiutava nella costruzione della squadra già da calciatore. Una passione, quella di muovere i fili con dedizione, sviluppata sul campo e coltivata poi dietro la scrivania.

I criteri nella scelta dei calciatori
Le qualità morali, come espresso dal presidente Andrea Persi già nella sua intervista a Cronistasportivo.it, sono alla base della scelta dei ragazzi per il W3 Maccarese: “Il carattere dei calciatori che vengono qui deve sposarsi con gli ideali del gruppo, bisogna saper stare al proprio posto e mettersi in gioco. L’aspetto tecnico viene in secondo piano e tutto ciò si nota direttamente sul campo".

La rosa del W3 Maccarese
Caltabiano ribadisce l’importanza del gruppo storico all’interno della rosa, con l’aggiunta di pochi calciatori ogni anno che possano aiutare l’allenatore. È un club premuroso con i conti interni, che considera l'apparato economico un duplice specchio del livello della categoria e delle possibilità della proprietà: "Siamo un’ottima squadra, lottiamo per qualcosa di grande anche se per ingaggi non eguagliamo quel livello. Abbiamo comunque ottimi giovani e calciatori di livello”.

Gli obiettivi stagionali
“Sposo la linea del presidente: il sogno è la Serie D ed è bello finché dura”. La linea societaria è chiara: non ci sono pressioni e la squadra non è costruita per vincere, ma sognare non è assolutamente vietato. Se la speranza del club era di guadagnare un posto entro la Top 5, ora la lotta al vertice è talmente aperta e ingarbugliata che nessuno può tirarsi indietro.

Il prossimo impegno in campionato
Dal pari con il Campus Eur, che Damiani aveva provato a battere con la rete dell'1-0 (e che Caltabiano aveva previsto ostico), il W3 si proietta verso la sfida ardua con l'Academy Ladispoli, nella speranza di rispondere all'unico punto guadagnato domenica. La mentalità, certo, non cambia: "Non si sottovaluta l’avversario in casa W3 Maccarese, anche dopo la sofferta vittoria in casa dell’ultima in classifica". Con il DS, la parentesi d'approfondimento conclusiva si destina all'approccio personale alle gare della sua squadra: “Sono molto emotivo, ma a differenza del presidente riesco a gestirmi. Inizialmente andavo in panchina, ora preferisco vederle dalla tribuna”.

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