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by Mattia Cengia

Dopo anni trascorsi in categorie superiori, Emanuele Cirilli ha accettato la sfida del Virtus Anzio, con il quale gioca con la fascia al braccio. La sua non è solo una scelta dettata dal voler continuare a seguire la propria passione calcistica, ma anche dal ruolo di chioccia per i compagni più giovani che ricopre nella società laziale.

Gli anni nelle categorie nazionali

Da quest’anno una responsabilità in più per Cirilli, che indosserà le vesti di capitano con il Virtus Anzio nel campionato di Prima Categoria, girone E. Oltre al semplice fatto anagrafico (Cirilli è uno dei giocatori più esperti della rosa di mister Colucci, classe 1986), la scelta è giustificata dall’importante percorso condotto dal giocatore di origini romane: “Io ho sempre giocato in categorie importanti ed in piazze importanti. Campobasso, Messina e Nocerina per dirne alcune. Mi sento in dovere di dare una grossa mano al gruppo e alla società, e per farlo serve l’umiltà di capire che sei in un altro luogo per un altro scopo”. E l’obiettivo di cui parla Cirilli è quello di dare una mano, sia in senso calcistico che non, ai ragazzi che lo accompagneranno in questo percorso: “La cosa che più mi piace in questo momento è aiutare un ragazzo a cambiarne e migliorarne la visione. In alcuni casi sono dovuto intervenire da subito per mettere mano a determinate situazioni, anche extracalcistiche”.

Un inizio complesso ma stimolante

Parlando di calcio giocato invece, i biancoazzurri hanno collezionato solo 1 vittoria nelle prime 4 uscite stagionali, ma il calendario non è stato dalla loro parte. Cirilli e compagni sono stati messi subito di fronte a squadre che stanno dimostrando di poter essere le protagoniste di questo campionato: ”Proprio per questo sono fiducioso. Se andiamo a vedere le partite inoltre, si nota come ci sia mancato più di una volta quel pizzico di intraprendenza per chiudere le partite. Dobbiamo crescere ma sono soddisfatto e fiducioso del futuro della classifica”. Tour de force in arrivo però per il Virtus Anzio, con due sfide in 4 giorni, di cui la prima, domenica contro il Città di Pomezia, obbliga la formazione anziate a fronteggiarsi con un’altra squadra di alto livello: “Già dall’allenamento di martedì ho visto la squadra carica. Siamo anche tanti, una ventina di persone, e ciò significa che potremmo avere da questo punto di vista un vantaggio rispetto le altre”.

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