Ai nostri microfoni ci racconta dello Sporting San Cesareo il Presidente Onorario e direttore sportivo della prima squadra Stefano Roma.

Sulla passione per il calcio.
Il Pres. Roma ha sempre avuto passione per il calcio, nonostante non sia mai diventato un professionista. Ci racconta della sua squadra: “Quando il San Cesareo Calcio navigava in serie D, io decisi di costituire lo Sporting San Cesareo. All’inizio eravamo un gruppo di amici in terza categoria”. Nel momento in cui il San Cesareo Calcio fallisce, Roma si ritrova a rappresentare la città natale con la nuova società (che era intanto stata promossa in Seconda Categoria). Su quel periodo aggiunge: “In quel momento nacque un contenzioso col comune sul campo Roberto Pera, il quale ci costrinse ad andare a giocare fuori da San Cesareo”. Dopo aver fatto di tutto per tornare a giocare le partite in casa nel proprio stadio, Roma e lo Sporting San Cesareo hanno investito (insieme al comune) molto denaro per sistemare il campo Roberto Pera e permettere a San Cesareo di avere nuovamente una squadra. Una volta sistemato il campo ecco l’investimento sulla scuola calcio: “Io, il Presidente Porretta e tutta la società dello Sporting San Cesareo abbiamo iniziato quattro anni fa con i primi trenta bambini della scuola calcio. Dopo aver lanciato l’evento «Diamo un calcio al bullismo» siamo passati agli odierni oltre 200 iscritti”.

Sul ruolo di Presidente dello Sporting San Cesareo.
Roma si definisce orgoglioso di cosa è riuscito a far nascere, ma ancor di più è orgoglioso del cammino che ha permesso alla società di crescere: “Serve sempre qualcuno che possa avere il coraggio di realizzare questa impresa. Io e tutti quelli che mi sono stati vicini ci abbiamo sempre creduto in questo progetto”.

Sul ruolo della scuola calcio.
Per Roma è fondamentale affiancare l’educazione calcistica a quella personale. Proprio per questo la società si è impegnata nella realizzazione di eventi educativi. Non a caso è stata la prima società in Italia a proporre l’evento «Diamo un calcio al bullismo» affiancando una problematica giovanile come quella del bullismo al mondo del calcio. Ci racconta: “L’educazione personale del ragazzo viene prima di dare un calcio al pallone. Da quando noi abbiamo attivato questa iniziativa ci siamo impegnati nel trasmettere i valori dell’iniziativa sia alla scuola calcio che alla prima squadra. Bisognare insegnare il rispetto per arbitri, avversari, compagni e società”.

Le altre iniziative della società
Oltre «Diamo un calcio al bullismo» lo Sporting San Cesareo ha fondato la prima squadra di calcio femminile e la Sporting for special una squadra per atleti con disabilità che disputa un campionato paraolimpico della FIGC. Roma: “Lo Sporting San Cesareo è una società che si basa sull’educazione e sull’inclusività. Noi questo vogliamo trasmettere ai ragazzi”.

Sulla prima squadra maschile.
Dopo i primi risultati altalenanti, manca ancora la prima vittoria. Roma, essendo anche direttore sportivo della prima squadra, parla così del momento ai nostri microfoni: “Stiamo parlando quotidianamente con la squadra, perché ora insieme al coraggio, al rispetto e ai valori della società dobbiamo mettere grinta, cuore e passione per la società. Bisogna combattere tutte le partite per raggiungere la salvezza”.

Le difficoltà di un presidente in Italia.
Secondo Roma, il problema principale al quale va incontro una società è quello economico. Il presidente chiede vicinanza e supporto da parte delle istituzioni: “Purtroppo con le quote della scuola calcio, con l’agonistica e con le sponsorizzazioni non sempre si rientra nelle spese”. Roma ci dice che le istituzioni dovrebbero aiutare e comprendere che le società dilettantistiche oggi non possono reggersi solo su queste entrate. Una società dovrebbe poter contare su forze esterne che consentano ai presidenti di viversi il fattore economico più serenamente, consentendogli poi di intervenire sulle strutture: “Non puoi fare sport bene e non può crescere il movimento se non hai strutture adeguate”.

Giordano Tabbì.