L’infortunio, il Mundial e la voglia di tornare protagonista. Il rientro in campo di Simone Bodò si avvicina sempre di più.

Voglia di campo

Difficile spiegare quanto sia complicato per un capitano vedere i propri compagni lottare sul prato verde senza possibilità di aiutare nel concreto. Ci aiuta Simone Bodò: “Assistere alle partite dagli spalti fa veramente male, è dura non essere in mezzo al campo a battagliare con i miei ragazzi”. Dopo un mese ai box per l’infortunio al ginocchio, l’inossidabile capitano comincia a intravedere la bandiera a scacchi per il ritorno in campo. Ossigeno puro per un ragazzo che vive appieno partita e spogliatoio: “Durante lo stop ho cercato di fare il mio, facendomi sentire dalla tribuna. Era il massimo”.

Qualcosa di grande

Uno dei primi a credere a nel progetto Mundial, senza rimpianti: “Stiamo costruendo qualcosa di grande, a livello tecnico e non solo. ”Tanta l’emozione nelle parole di Bodò quando viene citato il gruppo squadra:“Siamo una famiglia vera e propria, è un orgoglio esserne capitano”.  Sarà compito di Bodò essere chioccia e leader di un gruppo che quest’anno lotta per vincere il campionato. Bodò scherza: “Per questa maglia sono pronto a tutto, darei anche il ginocchio malconcio”.

Partita per partita

Dopo tre sfortunate gare senza successi, il Mundial proverà a risalire la corrente contro il Colle Salario. Bodò carica il gruppo: “Campionato bellissimo ed equilibrato, non dovremo sottovalutare questo avversario tosto e rognoso”.  La compagine blucerchiata sta acquisendo certezze sotto i dogmi tattici di Mister Isidori: palla a terra e fraseggio costante. Bodò scalpita, pronto ad arricchire tecnicamente e umanamente il suo Mundial.

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