- by Gaetano Vitale
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in L’intervista
Dalle giovanili della Roma fino alla fascia di capitano al Trastevere, la storia di un uomo con la passione di un bambino.
Gli inizi
Il giovane Emiliano muove i suoi primi passi alla Nuova Tor Tre Teste, ma è nelle giovanili della Roma che inizia a toccare con mano il sogno: “Ripensarci ancora oggi mi fa venire i brividi”. Vive giocatori come Bertolacci e Florenzi e si prende la fascia prima di viaggiare fino ad approdare all’Avellino dove riesce a vincere il campionato e ad approdare in Serie B.
Segreti del mestiere
Quello del calciatore è uno dei lavori più ambiti, ma le difficoltà per renderlo tale sono tante: “Avessi preso consapevolezza prima avrei potuto fare qualcosa in più, ma sono soddisfatto e orgoglioso della carriera che ho avuto perché so quanto è facile perdersi d’animo in certe situazioni”. Il centrocampista romano ci spiega anche di come i fattori principali per resistere in questo mondo siano il lavoro, la perseveranza e l’autostima, elementi che lui stesso ancora oggi utilizza e che cerca di passare alle nuove generazioni.
L’arrivo al Trastevere
Nel luglio 2020 c’è la scelta di tornare vicino casa per un motivo ben preciso: “Tornare è stata una scelta di cuore perché volevo stare vicino alla mia famiglia, ma ho anche trovato un mondo perfetto per quello che cercavo e mi serviva”. Da tre anni infatti il Trastevere lo accoglie e lui lo sta ripagando con una della sue stagioni migliori sia sotto il piano dei gol che dal punto di vista del rapporto qualità e quantità dei minuti giocati.
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