- by Andrea Donolato
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in L’intervista
Tante le tappe nella carriera del centrale della Nuova Pescia Romana. Un giro nel passato accompagnato da un’occhiata al futuro di Francesco Palmisani.
Viaggio tra i dilettanti
“Sono in questa società da tre anni, sto molto bene e respiro un’aria di casa. Non mi manca nulla. Qui si dà il giusto peso alle prestazioni, se qualcosa non va si cerca di capire il perché”; esordisce così il centrale classe ’91, ormai stabile alla Nuova Pescia Romana. Giovanili a Ladispoli fino a 24 anni, arricchiti da 4 anni nel campionato di Eccellenza, due anni in Promozione al Cerveteri, una stagione al Santa Marinella e una al Tolfa. Tra queste due categorie Francesco ha girovagato molto ed è conscio del divario sottile: “L’organizzazione dei dettagli in Eccellenza è la particolarità principale, il ritmo è diverso per quell’allenamento in più in settimana. La qualità in campo c’è ovunque, quest’anno il girone di Promozione è bello ricco di sfide”.
Dalla metà campo in giù
“Inizialmente ero terzino a tutta fascia, poi mister Marco Galli ai tempi dell’under mi ha spostato centrale. Da quel momento mi sono trovato a mio agio in un ruolo non mio. Con l’avanzare dell’età fa pure un po’ più comodo”. Sottolinea così il passaggio all’odierna posizione in campo, proseguendo l’analisi del ruolo con un appunto: “Guidare la linea difensiva e gestire il fuorigioco sono azioni che mi spronano a dare il meglio. L’uno contro uno però, contro l’attaccante, è la sensazione migliore”.
Alla ricerca della consapevolezza
“Gli ultimi risultati parlano chiaro, non è un bel periodo. Siamo una squadra molto giovane, alcuni elementi che portavano esperienza non ci sono più. Sapevamo sarebbe stata un’annata difficile. Ill vero obiettivo è la salvezza, non dobbiamo dimenticarcelo”. Il riferimento difensivo della Nuova Pescia Romana comprende e spiega a tutto tondo la situazione della squadra, con onestà e franchezza si getta all’analisi del prossimo match contro la Romulea: “Corrono molto e giocano bene, noi giocheremo a viso aperto senza nulla da perdere. Dobbiamo, in primis, trovare la stabilità attraverso i risultati, ma una partita così tutti vorrebbero giocarla, fare risultato cambierebbe tanto”.
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