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by Michelangelo D'Agostino

Daniele Isidori, allenatore del Mundial, traccia la linea sulla stagione in corso: dallo sviluppo dei giovani fino al progetto tecnico societario.

Il progetto Mundial

Al secondo anno sulla panchina dei blucerchiati, Daniele Isidori può ritenersi soddisfatto del lavoro svolto dalla società, dentro e fuori dal rettangolo verde: “Faccio parte di un progetto che parte da molto lontano, nato dall’intesa quotidiana con Emanuele Minuzio.” Il Mundial ha gettato basi e radici molto solide sul quale cominciare a sviluppare un “discorso più ampio”. Al centro del progetto tecnico la valorizzazione dei giovani talenti provenienti dal settore giovanile.

Spazio e tempo ai giovani

Dall’approdo di Mister Isidori, diversi giovani hanno cominciato a ritagliarsi il proprio spazio tra i grandi. Il tecnico non ha dubbi: “Personalmente la carta d’identità ha pochissimo valore, cerco di trattare equamente un ragazzo del 1993 piuttosto che un giovane del 2005.” A testimonianza delle parole di Isidori vi sono i tanti giovani in rampa di lancio in un campionato complesso come la Prima Categoria. Rosadelli, Borghetti e Picariello sono solamente tre dei tanti giovani ragazzi sui quali Isidori ha deciso di puntare sul presente e in ottica futura.

Continuare a sognare

Il Mundial sembra essere sulla strada giusta. A certificare la crescita del collettivo guidato da Isidori ci pensano i numeri: miglior difesa, zero sconfitte e tre vittorie consecutive utili a fiondarsi in piena zona play-off. Nelle ultime tre uscite, i ragazzi di Isidori hanno dimostrato di vivere un periodo di grande forma, mettendo in pratica i principi tecnici e tattici impartiti dal loro allenatore: “Amo una squadra padrona del campo che giochi palla a terra, corta e compatta.

Domenica: molto più di 3 punti

Il processo di maturazione del Mundial passerà, Domenica, attraverso un avversario tignoso come LaPolisportiva Castello. Coach Isidori non si nasconde: “Sarà una partita cruciale, probabilmente la peggior partita da dover disputare in questo momento.” A rendere complicati i piani del Mundial ci saranno tanti fattori: una squadra tosta e un campo (in erba naturale) messo alle strette dalle condizioni meteo delle ultime ore. Elementi che non favoriscono l’idea di gioco di Isidori, basata sul mantenimento del possesso palla e sul dialogo palla a terra.

 

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