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by Gabriele Mascolo

Il tecnico del Torrino si racconta tra esperienze di vita, amicizia e fissa obiettivi stagionali da raggiungere insieme ai suoi ragazzi.

Il legame con la società

L’avventura di mister Umberto Viola a Torrino ebbe inizio lo scorso febbraio, in un ambiente che il tecnico conosceva molto bene: “La società mi ha chiesto di salvare l’annata”. Obiettivo, questo, non centrato di pochissimo, che ha condannato gli amaranto alla retrocessione in Prima Categoria. Al di là del risultato, il tecnico amaranto ha apprezzato molto l'atteggiamento della squadra: “L’impegno dei ragazzi è stato notevole. Abbiamo chiuso la scorsa stagione disputando i play-out, purtroppo non sono andati bene perché abbiamo perso contro l’Ostia Antica, precludendoci la permanenza in Promozione”. 

Il ruolo dell’allenatore

Prima dell'approdo a Torrino, Umberto Viola ha sviluppato la sua passione nei confronti del ruolo dell'allenatore in diverse realtà del Lazio: “Questa passione nasce da lontano. Quando smetti di giocare c’è la voglia di rimanere a contatto con questo sport, che definisco per certi versi una dipendenza”. Allenare una squadra secondo Viola, comporta una notevole attenzione su più aspetti e dinamiche: “Non contano solo gli aspetti tecnico e tattico, contano anche i rapporti che si instaurano nel corso delle esperienze e degli anni. Lo sport dovrebbe servire anche a questo, anzi, soprattutto”.

La stagione in corso

La formazione amaranto è partita subito molto forte in campionato: primato in classifica a punteggio pieno con tre vittorie su tre nel girone E. L’ambiente ha da subito dimostrato voglia nel riconquistare sul campo la Promozione, come spiega il tecnico: “Abbiamo lavorato per questo e al momento sta andando tutto nel migliore dei modi; è un campionato avvincente e insidioso che dobbiamo vivere domenica per domenica. Siamo una squadra che non ha grandi punti di forza ma neanche grandi debolezze". L'intento della società era creare una squadra con un equilibrio per affrontare al meglio questa categoria, cosa che ad ora sembra essere confermata, con l'aggiunta di un ingrediente decisivo secondo Viola, l'essere gruppo: "L’importante è il coinvolgimento da parte di tutti, cioè la grande forza di una squadra”.

 

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