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by MassimilianoLergetporer

Manuel e l’amicizia con Stefano Melis, che lo ha spinto a sposare il progetto Arcadia

Mollare mai
Manuel Aurelio
, attaccante classe 1989 dell’Arcadia Calcio, racconta i suoi inizi all’Atletico 2000, per poi trasferirsi alla sola età di 17 anni in Serie D con la maglia del Guidonia, dove ricorda con emozione e rammarico la sua avventura, durata sfortunatamente poco tempo a causa di un brutto infortunio: “La possibilità di giocare e segnare in Serie D a 17 anni per me è stata una grande emozione, ma purtroppo ebbi un’embolia polmonare e dovetti interrompere con il calcio per un anno. Ricominciare non fu facile, perché avevo il timore di subire un’eventuale ricaduta, ma con lo spirito di sacrificio e con la forza di volontà sono riuscito a superare quell’ostacolo e tornare a fare ciò che amo". Spirito di sacrificio e tanto altruismo è ciò che distingue Manuel Aurelio dagli altri attaccanti: “Quando mi arriva il pallone il mio primo pensiero è quello di trovare un modo per poter aiutare la squadra”.

 

Amicizia e calcio
Spesso si dice che la forza di una squadra è il gruppo e probabilmente questo è uno dei motivi della brillante annata che sta vivendo l’Arcadia Calcio, come ci spiegano Manuel e Stefano, un’amicizia legata da una passione comune: “Sono un grande amico di Stefano Melis. Dopo la pandemia sono stato fermo un paio di anni, ma avevo voglia di ricominciare con il calcio. È stato proprio Stefano a convincermi del progetto che c’era dietro l’Arcadia e a quanto pare ha avuto ragione”. Non solo Manuel e Stefano condividono lo spogliatoio dell’Arcadia, ma hanno avuto modo di calpestare entrambi un campo di calcio a 8: “Con Stefano abbiamo condiviso la stagione con il Peperino nella lega calcio a 8. Insieme non siamo ancora riusciti a vincere un campionato, speriamo che domenica sia la volta buona per poter festeggiare. Calcio a 11 o calcio a 8 per il centrocampista dell’Arcadia non esistono differenze, l’importante è avere la possibilità di calciare un pallone: “Io provo emozione anche se gioco nel giardino di casa con mia figlia. Quando tocco un pallone sono felice a prescindere dal posto in cui mi trovo”.

Non solo allenamento
La figlia di Manuel nove anni appena compiuti,  ha intrapreso il percorso calcistico con la Roma calcio femminile, seguendo così la stessa passione del padre. Allora Manuel, da padre, da giocatore esperto non può che consigliare ai ragazzi più giovani le qualità fondamentali per intraprendere con serietà questo sport: “Consiglierei di fare quello che non ho fatto io. Perché se avessi avuto la testa sulle spalle probabilmente non avrei giocato in prima categoria. Non ho ascoltato molto i consigli dei più grandi, dei miei genitori. Non mi impegnavo abbastanza rispetto a quelle che potevano essere le doti tecniche. Bisogna ascoltare, bisogna allenarsi bene, rimanere concentrati esclusivamente sul campo. Perché poi per come ti alleni, lo riporti in campo la domenica, me ne sto accorgendo solamente ora con il passare degli anni”.

Il momento dell’Arcadia
L’Arcadia veniva da quindici vittorie consecutive, ma nell’ultima partita la squadra di mister Salaris ha conquistato un pareggio contro l’Atletico Monti Tiburtini, ma per Aurelio questo risultato non influirà in maniera negativa sulla sfida di domenica: “Dopo quindici vittorie consecutive è anche normale subire un piccolo stop. Ma indipendentemente dalla partita di mercoledì saremmo costretti a vincere domenica. I ragazzi sono concentrati, determinati e sono sicuro che contro il Real 100celle disputeremo una grande partita”.

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