- by Alessandro Brizzi
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in L’intervista
Costante e incisivo, Morresi segna ancora e punta alla salvezza della Sorianese
La serenità ritrovata a Soriano
Arrivato a dicembre grazie alla chiamata di Del Canuto, che lo aveva già allenato a Ronciglione, l’esterno sinistro ex Parioli ha trovato da subito grande fiducia sia nel mister che nei nuovi compagni, tra cui alcuni ritrovati da esperienze passate. Morresi ci spiega i motivi che lo hanno spinto a scegliere questa nuova avventura: “La scelta nasce da motivi personali e lavorativi. Non sono per i cambiamenti a metà stagione, ma la chiamata del mister Del Canuto, che mi aveva già allenato a Ronciglione, mi ha catturato oltre che per la sua bontà d'animo, anche per il suo ruolo di allenatore. Lascia esprimere le tue caratteristiche, concedendo forte libertà anche durante la partita. Avevo già sentito parlare della Sorianese in modo positivo, nel viterbese è una delle società migliori, se non la migliore. Avevo anche già giocato con molti attuali compagni di squadra, in particolare con Mattia Luciani, che per me è come un fratello maggiore calcisticamente parlando”. Un feeling speciale avvertito già dai primi giorni in rossoblù, e che con il tempo sta influenzando in positivo la stagione di Matteo, a segno da due gare consecutive al Berenghi Tancredi e sempre più efficace all’interno del rettangolo di gioco: “A livello personale penso di aver fatto la scelta giusta, per la serenità che mi ha trasmesso l’ambiente e la voglia di giocare che sento riaccesa dentro. Dal punto di vista calcistico, stando più sereno e concentrandomi maggiormente sul campo, penso di essere diventato un po’ più incisivo all'interno delle partite, e questo era tra gli obiettivi personali”.
I cambi di Del Canuto
In cerca di tre punti importantissimi per uscire dalla zona playout, una Sorianese grintosa e cinica rovina e rimanda a settimana prossima la festa promozione dell’Aurelia Antica Aurelio, giocando novanta minuti di fuoco al Berenghi Tancredi. La capolista, reduce da otto successi di fila e lanciata verso l’Eccellenza, si inchina per la terza volta in campionato, stavolta davanti alla formazione di Del Canuto, che vince 2-1 all’ultimo respiro grazie ai gol di Morresi e Mastrangeli: “È stata una partita un po’ atipica. Di solito in queste gare ci si studia nei primi quarantacinque minuti per vedere come sta messo l’avversario, invece è stata quasi l'opposto. L'abbiamo affrontata bene già durante la settimana; sapevamo che a livello mentale incontri simili si preparano un po da sé, e, come era successo con il Tolfa, siamo stati in partita per novanta minuti andandoci a prendere tre punti importanti, dimenticando la prestazione contro la Fulgur Tuscania, la peggiore da quando sono arrivato”. Padroni di casa che passano in vantaggio quasi nel finale di primo tempo, con un destro chirurgico di Morresi che si infila all’angolino, ma quando ormai sembrava essere arrivato il momento di tornare negli spogliatoi, Gentili riporta il risultato in parità grazie a un calcio di punizione imparabile: “Rientrando negli spogliatoi non eravamo molto contenti. Andare in vantaggio e subire il pareggio dopo cinque minuti, allo scadere del primo tempo, poteva buttarci giù, ma penso che l'esperienza di tutte quelle partite in cui abbiamo sbagliato ci sia servita”. Sì, perché i rossoblù rientrano nella ripresa con la stessa intensità, dando vita a un secondo tempo agguerrito in cui però nessuna delle due squadre riesce a rendersi pericolosa. Nel calcio però basta un episodio per far cambiare la storia del match, ed è proprio Mastrangeli sull’assist di Frugis, entrambi entrati da poco, che al 90’ appena scoccato infila Agostini e regala i tre punti alla Sorianese: “La consapevolezza c’è sempre stata e le partite importanti non le abbiamo mai sbagliate. Dopo questo risultato è tutto nelle nostre mani. Dobbiamo puntare a ripeterci subito da domenica. Trovare un filotto di risultati positivi è fondamentale, ed è quello che poi è mancato durante tutta la stagione”.
La salvezza è vicina
Portare a casa la salvezza diretta, in un campionato dove metà del girone è coinvolto nel discorso retrocessione, significherebbe aver fatto una buona stagione per Del Canuto e i suoi, al di là dei rimpianti e delle aspettative maturate dal club a inizio anno: “È stata una stagione difficile. Dover fare un campionato di vertice per agguantare la salvezza diretta è complicato, soprattutto quando hai una squadra giovane e serve costanza. Penso sia stato più tosto rispetto agli altri anni, essendo abituato a campionati più tranquilli, dove a retrocedere erano in due/tre”. Ci proveranno già da domenica prossima, nel match in programma a Le Muracciole contro il Borgo Palidoro, anch’esso in lotta per non retrocedere, e reduce da due vittorie in cinque giorni che di certo hanno ridato morale ai ragazzi di Vincenzo Palluzzi. I rossoblù, consapevoli di dover affrontare quattro finali, si preparano alla sfida con umiltà e senza tirare i remi in barca: “Penso che in questo tipo di partite, come ci ha detto il mister in settimana, la prima cosa a cui bisogna fare attenzione è la gestione emotiva. Prendo come esempio proprio la gara d'andata, dove abbiamo vinto 3-0, faticando però nel primo tempo. Loro sono una squadra compatta, organizzata e che si chiude bene. Ce la metteremo tutta".
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