- by Federico Violini
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in L’intervista
Predisposizione e controllo dall'alto, nel bene dei colori della Cures C5: alla scoperta del Team Manager Marco Berretta
Marco Berretta
Si racconta ai nostri microfoni il Team manager del Cures C5: “Un papà, fiero volontario della Croce Rossa dal 2001. Un genitore dedicato allo sport. Non ho mai allenato, non ne sono all’altezza. Servono preparazione e carattere forte. Un buon team manager deve essere attento a squalifiche, diffide, comunicati, tutto ciò che circonda la squadra". Supporta i ragazzi, non tutte le stagioni finiscono bene. É un collante tra proprietà, staff e rosa. Team manager non si nasce ma si diventa, nessuno è abbastanza bravo perché l’insidia è dietro l’angolo.
Gli inizi, Romagnoli e il figlio Giammarco
Dieci anni ormai sono passati da quando tutto ebbe inizio. Ogni anno una nuova sfida iniziata con serietà, serenità e disponibilità: “Iniziai al Casal Torraccia con mister Simone Damiani. Lì conobbi Romagnoli. In una giornata rimase orfano del suo dirigente e volle me per la seguente. Fu traumatico nonostante conoscessi tutti. Un match importante. Fosse andata male qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse colpa mia. Dall’anno successivo rimasi con lui e ora sono cinque anni insieme. Al Cures c’è anche mio figlio, riesco a essere papà a casa e dirigente sul parquet, altrimenti non potrei ricoprire questo ruolo. Non ho mai contestato nessuna scelta, l’allenatore sa cosa fare. Anzi, a volte sono molto duro con Giammarco, anche se non se lo merita. A Passo Corese aiuto, quando serve, anche la Juniores. Abbiamo tutti lo stesso stemma, dal più grande al più piccolo”.
Il finale rovente del Cures
Il Cures è scivolato nell’ultima uscita contro il Circolo Canottieri Lazio perdendo 3-2. Ha anche perso la prima posizione in favore dell’Epiro, ospite nella prossima partita. Nel triello ritrova la Conauto Lidense che farà visita al Real Mattei: “Vincere. Anche fossimo stati in testa noi. Sono rimaste tre finali da non sbagliare. Daremo il 110%. Al palazzetto ci saranno famiglie e bambini e sarebbe spiacevole non fargli godere il match. All’andata 2-2 con un piccolo caos, ma siamo persone adulte e corrette. Per sabato tutti arruolabili. Ognuno di noi la può risolvere. Siamo pronti anche per un eventuale spareggio o playoff. Venite al palazzetto, siete il nostro giocatore in più. Ai miei ragazzi richiedo tranquillità e dico di giocare come sanno. Forza Cures!”.
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