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by Nicolò Piemontesi

L’obiettivo è uno, si chiama Playoff, e Mazzesi, da capitano, è pronto a tutto per afferrarlo assieme ai compagni

L’approccio al campo
“Ho iniziato a otto anni a giocare a calcio, ma non era l’unico sport che praticavo. Una volta cresciuto, bisognava fare una scelta. Non ci ho pensato due volte”. Nessuno nella famiglia di Filippo era direttamente coinvolto nel calcio. Eppure, il tifo e la passione per i colori giallorossi hanno rotto gli equilibri e ridotto le distanze, facendo presto convolare a nozze l’attuale capitano della Maccarese con questo sport. Giunto con oggi alla quinta stagione in maglia nero-bianca, Mazzesi ricorda le complessive quindici annate calcistiche e il benvenuto in casa W3: la società, la fiducia e poi l’onore, ma anche l'onere, della fantomatica fascia al braccio. Da quel giorno sono trascorsi 5 anni e tre categorie: la Prima Categoria, poi la Promozione fino all'accesso in Eccellenza e all'attuale sogno Playoff per la Serie DFilippo nel mentre è cresciuto, sia tecnicamente che personalmente. L’ansia, l’agitazione, le notti in bianco prima della partita sono scomparse, ora ogni gara viene affrontata con grinta e concentrazione. Con la responsabilità raddoppiata dell'approccio proprio e altrui.

Responsabilità e Orgoglio
“Ogni tanto ammetto di andare un po’ sopra le righe, però tutto quello che faccio è sempre per il bene della squadra. Mi considero compagno, ma non amico. È il ruolo di capitano a stabilirlo: pretendo molto, prima da me, poi da tutti gli altri. Soprattutto dai più giovani". La responsabilità di modello non ha ostacolato Mazzesi, anzi. Gli ha permesso di esprimersi al meglio, spronando la società tutta nella crescita. Nonostante le strigliate, che aiutano a mantenere alta la concentrazione, Filippo nasconde un lato più fraterno per tutti i membri della squadra, curandosi del loro morale e non tirandosi indietro quando è necessaria una parola di conforto in più. Anche nel rapporto con i veterani dello spogliatoio, la mentalità segue gli stessi principi: il capitano ne fa esempio e guida per il gruppo.

La matematica non è un’opinione
“La sfida di Domenica sarà cruciale, i tre punti sono importantissimi per assicurarci la qualificazione matematica ai playoff. Da lì in poi, ce la metteremo tutta per raggiungere la categoria successiva”. La storia tra la Maccarese e il suo capitano è costellata di momenti belli. Tra tutti però, l’ultimo periodo vissuto dai bianconeri brilla di luce nuova; i ragazzi di Manelli, dalla sconfitta contro Pomezia sono rimasti imbattuti vincendo tutte le sfide successive, portandosi così al secondo posto e recuperando i 7 punti necessari per credere nei playoff. Nella gara contro Astrea sarà fondamentale non sbagliare l’approccio, avere la giusta mentalità e scendere in campo consci delle proprie capacità. Domenica, in palio, ci sono ben più che i tre punti numerici: c’è il consolidamento della forza di una squadra partita da zero e il possibile epilogo di una stagione straordinaria.

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