- by Agostino D'Angelo
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in L’intervista
Il terzino sinistro apre una finestra sul Grifone: il rapporto con mister Zappavigna, l’ambiente e le prospettive future
Dai primi passi nell’Urbetevere al Grifone
Giovanni Zappalà, attuale terzino sinistro del Grifone, vive una delle migliori stagioni della sua carriera, per costanza e rendimento. Ex delle giovanili dell’Urbetevere, poi protagonista della prima squadra con la casacca del Santa Maria delle Mole, arriva al Grifone per un decollo immediato. Mentre calcia il pallone, ricopre il ruolo di allenatore dei piccoli 2013, dando forma al sogno di una vita e voce alla sua più grande passione: “Tutto lo staff è preparatissimo e i risultati parlano chiaramente: tutte le categorie sono alle fasi finali. Serenità, preparazione e determinazione mi rendono così soddisfatto di questo percorso”.
Il rapporto con mister Andrea Zappavigna
Dalle fondamenta e con la mansione speciale di condottiero, la figura di mister Andrea Zappavigna è determinante per diversi motivi. Dal gioco espresso in Promozione, all'approccio professionale d'esperienza e formazione: “Il mister è un punto di riferimento. È una persona preparata e supportata da uno staff attento ai dettagli. Cerca di farci migliorare ogni giorno, studia noi e gli avversari. La mia ambizione di futuro allenatore deriva anche dalle sue dritte”. Così Zappalà, spina nel fianco delle difese avversarie, accarezza il sogno di sedere sulla panchina da timoniere, imparando l'arte dell'affidarsi: “Avere una figura come Tajarol in squadra è importante. Ci da un apporto notevole sia a livello umano che professionale. Mancini, Tagliaferri, Bottoni, Borgia, Corrias e molti altri miei compagni dimostrano di essere di un’altra categoria e questo è un aspetto cruciale per tutti”.
La stagione: dai rimpianti al bicchiere mezzo pieno
La stagione non è andata come da previsione iniziale. Il gruppo è forte, ma il campionato dice ben altro, nonostante il calcio espresso dal Grifone sia davvero notevole: “Facciamo un calcio che in queste categorie non si vede. Giochiamo palla a terra, ma qualcosa non ha funzionato. Come dice il mister, non siamo bravi a giocare a pallone, ma sappiamo giocare a calcio. Siamo abituati a direzionare il gioco. Abbiamo perso punti in maniera strana, con tanti infortuni sulle spalle. Siamo pronti a ripartire”. Da accettare è un sesto posto bugiardo, con un obiettivo che, alla fine, resta limpido: “Non mollare e vincerle tutte”. Riaprirà le danze quella di domenica 24 aprile contro la Vis Aurelia dalle ore 15:00 al Villa dei Massimi di Roma.
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