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by Nicolò Piemontesi

Prima amici, poi compagni di squadra, Ferruzzi si racconta nei 30 anni di carriera 

Da 30 anni in mezzo al campo
“Spinto da mio zio e mio nonno, entrambi allenatori, ho intrapreso questa via e da quel momento non mi sono più fermato”. I primi passi nella Pro Calcio Tivoli, all’età di 6 anni, agli inizi in un ruolo innovativo e simile a quello dei grandi della Serie A: il libero come Franco Baresi. Poi Riccardo Ferruzzi diventa terzino ed esterno, fino a trovare casa propria in regia, nel mezzo del centrocampo. Step by step in una corsa verso l'alto. Tra i momenti migliori, Riccardo ricorda il periodo nelle giovanili della Lazio, da cui ha tratto i sani principi della collettività: la fiducia verso i compagni, in una sintonia tale da tacciare individualità ed ego. Così arrivava all'Olimpica Tivoli, ormai 3 anni fa, pronto dall’alto della sua esperienza ad aiutare le giovani leve. Non sulle note di un discorso motivazionale, ma su quelle piuttosto di un momento di calma, con l'energia di quelle poche e giuste parole che sanno toccare il profondo dell’animo. 

Alla scaramanzia preferisco la serenità
“Ascoltando anche le interviste ai miei compagni, si può capire come nello spogliatoio dell’Olimpica Tivoli ci sia un grandissimo senso di amicizia. Facciamo di tutto per stare insieme e divertirci”. Con questo spirito Riccardo vive le partite, diversamente dai primi anni di calcio, in cui tensione e scaramanzia erano ben presenti nella quotidianità calcistica. Ora l’importante rimane portare avanti la passione e divertirsi. Nonostante la voglia di giocare, che non manca mai, “Ho preferito continuare con gli studi, dando la precedenza al ritorno nella mia Tivoli, piuttosto che all'avvio di una possibile carriera nel calcio. Non mi pentirò mai di questa scelta”.

Verso la semifinale 
“La gara di mercoledì sarà complicata. Soffrirò sicuramente il non poter essere con i miei compagni, ma li seguirò a distanza”. Una partita più che impegnativa quella che aspetta l’Olimpica Tivoli, che sarà impegnata sul campo della Pol. Castel Madama. In palio c’è la finale di Coppa Seconda Categoria e, seppur questo turno sia andata e ritorno, si sa che chi ben comincia è a metà dell’opera. Osservando la situazione in campionato, i padroni di casa sembrano favoriti (primi nel rispettivo girone), ma non ha decretato lo stesso l’ultimo scontro diretto: allora i 90 minuti davano ragione all’Olimpica, premiandoli con un 2-1 finale. Sarà necessario ripetersi per poter sfruttare il vantaggio nel ritorno in casa.

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