L’attuale mister ed ex giocatore della Sorianese racconta il legame con il club e l'andamento della squadra di oggi

L’esperienza da calciatore e gli anni che furono: un calcio che non c'è più 
Stefano Del Canuto giocò con la casacca della Sorianese per 7 stagioni, a cavallo tra gli anni '90 e i primi anni 2000. Durante l’intervista -con un pizzico di nostalgia - ricorda come quelli siano stati gli anni probabilmente più importanti della sua carriera: “Era un altro calcio, più genuino. Lottavamo ogni anno per la permanenza in Eccellenza contro squadre più attrezzate, e riuscire a salvarci per noi era come vincere il campionato”. Riportare la Sorianese dove merita e ripristinare l’entusiasmo di quegli anni sembrerebbe dunque essere oggi l’obiettivo della società e del Mister. Per questo motivo, Del Canuto ci ha voluto raccontare un piccolo aneddoto: “Noi giochiamo sempre di domenica pomeriggio non per impegni, ma per scelta. Storicamente il Sorianese la domenica pomeriggio va a vedere la Sorianese. Vogliamo lasciare le cose così, e vogliamo riportarci indietro a quegli anni”.

Dal campo alla panchina per far decollare la squadra
Sebbene l’obiettivo fosse quello di ricondurre la Sorianese in alto, almeno per questa stagione il traguardo non sembra a portata di mano: “Sinceramente non sono soddisfatto. Dovevamo e potevamo fare più di quanto fatto, io in primis”. Di fatto i playoff per il salto di categoria, a oggi, sembrano un miraggio. Anzi, la Sorianese deve fare molta attenzione e portare a termine un finale di stagione all’altezza delle aspettative per evitare i playout. Per questo motivo, la sfida in programma domenica 10 aprile contro il Nuovo Borgo San Martino risulterà fondamentale: “È una partita decisiva. Durante l’anno abbiamo messo in piedi prestazioni ottime contro squadre di alta classifica, perdendo spesso altri punti per carenza di personalità. Domenica dovremo trovare la forza di dare continuità alla vittoria contro il Ronciglione United per metterci in una posizione di classifica un po’ più comoda”.

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