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by Matteo Galli

L’attuale terzino destro del Grifone Calcio e le tappe più importanti della sua carriera: dalla Sambenedettese a oggi

Il primo passo nel calcio
Il primo incontro di Alessio Tagliaferri col pallone arriva in tenera età. A 4 anni inizia a giocare nelle scuole calcio fino ad approdare al settore giovanile dell’Urbetevere, con cui completa la formazione all'alba dei 16 anni. Lo step successivo è segnato dalla chiamata del Rieti in D, il primo salto nel calcio dei grandi, che Alessio ricorda con piacere: “Mi sono trovato catapultato in prima squadra. Inizialmente l’impatto è stato importante, venivo da un calcio minore e per la prima volta dovevo affrontare giocatori di esperienza e con un grande passato, con valori molto più solidi rispetto a quelli incontrati nel campionato degli Allievi”. La grande annata a Rieti si rivela il trampolino di lancio per un giovane che anzitempo, nel corso della stagione immediatamente successiva, si ritrova a firmare per una società ambiziosa come la Sambenedettese“Abbiamo vinto la serie D con un grosso vantaggio, eravamo una grande squadra ed è stata l’annata più bella. È una piazza che ti fa sentire un giocatore vero, purtroppo in una categoria che la Sambenedettese non meritava”. La promozione nei professionisti non gli vale la conferma a Sambenedetto e la storia di Alessio prosegue con il Monterosi, che con rammarico, in quell'annata, manca di un soffio l’obiettivo: “L’infortunio nella stagione precedente mi aveva tolto spazio, lo stesso che ho ritrovato a Monterosi. Dispiace per il finale di stagione, perché abbiamo perso per un punto il campionato contro l’Arzachena. Uno dei giorni più tristi della mia carriera”. Quella di Monterosi rimane l'ultima avventura in D, con una maturazione che conduce Tagliaferri a disposizione in Eccellenza: prima nell’Astrea, dove gioca per un biennio, e poi con l’Ottavia. Alla fine, Alessio decide di avvicinarsi a casa e sceglie di accettare il progetto in Promozione del Grifone, appena dopo la piccola parentesi durata un solo mese con il Vis Sezze.

 

L’arrivo al Grifone: decollare insieme
“La chiamata del Direttore mi ha convinto subito. Quello del Grifone è parso un progetto sano e la conferma, banalmente, è arrivata dalla presenza di un gruppo unito così come non avevo mai sperimentato prima. Mi hanno accolto bene. In poco tempo sono riuscito a stabilire una buona confidenza con tutti. Mi sento veramente a casa, tanto da reputarli ormai non solo compagni di squadra ma amici, o addirittura fratelli”. Con queste parole al miele, Alessio Tagliaferri sottolinea ancora la portata dell'ambiente di appartenenza. Una discriminante tale da riconsiderare la scelta di giocare in Promozione: non come un declassamento di valori, ma come una tappa speciale, capace di innalzare il progetto messo in piedi dalla società. Con l’orgoglio di chi ha voluto fortemente la maglia del Grifone per aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo stagionale e restarci a lungo, conclude: “Ho trovato una società seria che vuole vincere e che non fa mancare nulla ai suoi, proprio come in Serie D. Non abbiamo raggiunto uno degli obiettivi prefissati a inizio campionato perché siamo usciti dalla Coppa immeritatamente, ma la stagione non è ancora finita e ci vogliamo togliere qualche sassolino per poter dare fastidio a tutti fino alla fine”. La grinta e il carattere non mancano al terzino del Grifone che, nonostante l’infortunio, resta determinato a dare il proprio contributo in questo sprint finale, con la squadra di Mister Zappavigna in piena corsa per il treno dei playoff.

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