- by Gian Marco Martucci
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in L’intervista
L’universale di Caxias do Sul si racconta a 360° e analizza la prima stagione con il Città di Anzio
Il Futsal brasiliano
“Quando sono venuto in Italia nel 2016 ho cominciato nel calcio a undici con una squadra piemontese di Serie D, poi la mia storia mi ha portato di nuovo al Futsal, da cui ho sempre ottenuto grandi risultati”. Alcuni dei più grandi fenomeni sudamericani del calcio hanno iniziato a sviluppare il loro talento su un campo da calcio a cinque. Il dribbling, l’abilità nello stretto, il tempo di azione, sono le caratteristiche principali su cui si basa questo sport. Allora perché un gioco talmente affascinante, dove prevale la velocità e lo spettacolo delle giocate, non ha tanta importanza a livello mediatico nella nostra nazione? “È difficile da capire perché in Italia non si insegna il Futsal ai giovani. Quando andavo a scuola, nel mio Paese, la prima cosa che mi insegnava la maestra era la tecnica e il tocco con la palla. In Brasile il bambino inizia con il Futsal, per poi passare a undici se è più bravo e lo preferisce, ma tutto parte da lì”.
Il trasferimento dal Piemonte
Era il 28 luglio 2021, il giorno del trasferimento che ha portato Douglas dai piemontesi dell’Elledi Fossano, freschi di promozione in A2, alla corte di Di Fazio, dove fin da subito ha saputo ambientarsi trovando di fronte a sé una nuova famiglia pronto ad accoglierlo a braccia aperte: “Prima di venire qui avevo paura del cambiamento, essendomi adeguato molto bene mi sentivo quasi in Brasile. Ma quando sono arrivato ad Anzio ho trovato un ambiente fantastico e una dirigenza all’altezza di un progetto coinvolgente come quello che mi è stato proposto. Devo dire che mi sento più a casa qui che nei miei due anni in Piemonte”. In effetti, oltre che essersi adattato alla grande, Douglas ha imbevuto l’ambiente di determinazione e “garra”, immancabile in ogni allenamento e partita. Una particolarità visibile, targata Radaelli, è l'approccio all’uno contro uno difensivo, piegato sulle ginocchia e occhi negli occhi con l’avversario, quasi a cercare di intimidirlo: “L’ho imparato da piccolo guardando i miei cugini, è un vantaggio che mi porta a essere più avanti del mio avversario, riuscendo a capire in anticipo il movimento che intende fare”.
La gara con l’Eur Massimo
Ennesima beffa finale per i biancoblù che, dopo aver recuperato e rimontato l’armata di Minicucci in una partita piena di colpi di scena al PalaToLive, mettendo la sfera in fondo al sacco quattro volte in tre minuti, hanno subito il pareggio a pochi secondi dal suono della sirena, amareggiati non solo per aver sprecato due punti, ma anche per aver sciupato la rimonta pazzesca messa in atto nel secondo tempo: “Sicuramente c’è un po’ di rammarico per l’impegno e il sudore messo in campo, perché ribaltare la gara da 6-3 a 6-7 in un campo così ostico non è da tutti. Alla fine in questo sport è così, è successo a noi come poteva succedere a loro. Ora guardiamo agli aspetti venuti meno e cerchiamo di correggerli”. Nota positiva, quella circa la prestazione del giovane compagno Francesco Pistidda, classe 2003 e autore di quattro reti nella sfida con i verdeoro: “Guardandolo in campo, devo dire che sta crescendo molto. È un ragazzo con tante qualità, un giovane che può diventare il simbolo di questo sport. Ho girato diverse squadre e non ho trovato un giovane forte e con dei movimenti naturali come lui. Stiamo parlando di un classe 2003, quindi ha ancora tanto margine di crescita”.
“Segue o plano”
Una citazione, un motto, uno stile di vita. Questo è “Segue o plano” per Radaelli, una frase che il brasiliano usa spesso sui social e che in italiano significa “segui il piano”: “Il mio piano è sempre fare bene, dare il massimo anche quando qualcosa non va come deve. C’è sempre qualcuno che mi guarda e mi protegge da lassù”. Questo è lo spirito con cui Douglas e compagni si preparano ad affrontare le quattro partite stagionali rimanenti, per scoprire cosa gli riserverà il destino di questo girone: “L’obiettivo iniziale della dirigenza era la salvezza. Eppure, per come abbiamo iniziato il campionato e per l'impegno che vedo in ogni allenamento, dico che possiamo puntare a qualcos’altro. Vedo tanta qualità, impegno e sacrificio per affrontare ogni partita come una finale. Poi chissà…”.
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