- by Gian Marco Martucci
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in L’intervista
Andrea Labate, difensore centrale, vede nella Sorianese un’opportunità per rilanciarsi e lasciare i rammarichi alle spalle
Dagli inizi alla Viterbese
Mancino classe 2002, inizia a giocare a calcio all’età di dodici anni nel Barco Murialdina in un ruolo diverso da quello attuale: “All’inizio facevo l’attaccante, poi il mister Antonello Nori mi consigliò di spostarmi centrale per rendere meglio. Ha avuto un grande intuito. Lo stimo molto”. In effetti questo cambio generazionale stravolge in positivo il percorso di Andrea che va a giocare il campionato Dante Berretti alla Viterbese, terminando la stagione come miglior difesa del torneo: “È stato un anno di crescita sia mentale, che tecnico e fisico, grazie soprattutto ad Alessandro Boccolini che mi ha trasformato completamente. Una conversione vera e propria, come dal bianco al nero”.
Il Tor Tre Teste dei record e i problemi fisici
Purtroppo al termine di un anno pieno di soddisfazioni, nasce il primo problema fisico per il giovane difensore: la rottura del crociato, che gli sporca l’inizio di stagione. La sua fame e determinazione però lo motivano a non mollare, e lo spingono verso il Tor Tre Teste, squadra con la quale scrive un pezzo importante di storia della Juniores: “Siamo stati la squadra più forte di quella categoria, con un palmares ancora imbattuto. Il Tor Tre Teste è una società molto ambiziosa, dove mi sono tolto un’altra piccola soddisfazione”. Quello è di fatto il momento più alto, per ora, della sua carriera, perché riceve una chiamata importante da un club calabrese in Serie D. Tuttavia, un altro ostacolo di natura fisica lo costringe a rinunciare, ritrovandosi ad accettare successivamente la proposta della Polisportiva Favl Cimini in Eccellenza: “La mononucleosi mi ha distrutto. Diciamo che ho perso un treno, ma vado avanti sperando di avere un’altra opportunità in futuro. Questi sono inconvenienti che capitano. La cosa fondamentale è non mollare mai e guardare sempre avanti”.
Una nuova vita in rossoblù
Arrivato a gennaio, dopo una piccola parentesi al Carbognano, si inserisce bene nei rossoblù creando un grande legame fin da subito con la nuova società: “La Sorianese è un club che ha storia. I compagni sono fantastici e lo staff molto professionale, un gruppo davvero unito. Il mister è una persona in gamba e di immensa esperienza. Non posso che essere contento di essere qui”.
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