- by MassimilianoLergetporer
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in L’intervista
Marco Capoccetti e il suo ruolo: "A supporto in attacco e in difesa dei miei compagni, ecco il mio obiettivo"
La prima volta non si scorda mai
Marco Capoccetti, terzino destro dell’Arcadia Calcio, ricorda con entusiasmo e passione la sua prima volta, quando ha tirato un calcio a un pallone: “Ero nel cortile di casa con mio cugino e non ero molto capace di calciare il pallone, ma mi rendeva felice”.
Divertimento è la parola chiave
Il giocatore dell’Arcadia, nel corso della sua carriera calcistica, non si è mai posto grandi obiettivi, anteponendo sempre e con priorità assoluta il divertimento: “La parola più importante per me è sempre stata la stessa, il divertimento. Mi ritengo soddisfatto quando vado al campo e sorrido. Non ho mai avuto grandi aspettative, ho solo voluto giocare con persone a cui voglio bene”.
La nascita dell’Arcadia Calcio
Marco Capoccetti, figlio del presidente Sergio Capoccetti, rievoca con emozione il giorno in cui suo papà ha deciso di intraprendere il progetto Arcadia: “Sfortunatamente papà ha deciso di guidare la squadra durante il Covid e questo è l’unico campionato che stiamo riuscendo a portare a termine, ma ci stiamo già levando tante soddisfazioni a prescindere da come andrà a finire la stagione. Il momento migliore è sicuramente quello legato all'iniziativa di prendere per mano la società. Fra tanti dubbi e perplessità, ha deciso di andare avanti, ed è stato un bel momento. Mi sono sentito vicino a lui e questo mi ha dato una carica ulteriore".
Attacco e difesa
Fra ricordi e obiettivi, il terzino destro dell’Arcadia individua le sue qualità: “Mi piace correre. Per me è una cosa naturale. Non mi stanca. Percorrere tutta la fascia ed essere un supporto in attacco e in difesa per i miei compagni, è l'aspetto che mi soddisfa di più durante la partita”.
Il momento d’oro dell’Arcadia
Marco e la sua squadra sono reduci da nove vittorie consecutive, occupando attualmente la seconda posizione in classifica. Solo uno è il punto che li vede distanti dal primo posto: “Avevamo tanta voglia di riscatto, perché stavamo andando bene fino allo scontro diretto con la Tor Lupara. Perdendo quella partita ci siamo trovati a -7. Dopo aver subito il primo stop in campionato, si era creato scetticismo, ed è normale, perché essendo una squadra giovane poteva abbatterci moralmente. Siamo stati però capaci di rimetterci in piedi, acquisendo tanta fiducia e tornando in corsa senza battute d'arresto”.
Il mio futuro è il presente
Per Marco è presto parlare di futuro. Il terzino dell’Arcadia preferisce rimanere con i piedi per terra, pensando esclusivamente alla sua squadra: “Il mio unico obiettivo è pensare giorno dopo giorno. Prima di tutto devo recuperare dall’infortunio, per poter dare una mano alla squadra e concludere bene il campionato. Sarebbe bello riuscire a fare il salto di categoria, significherebbe per me tornare in promozione dopo 8 anni dall’ultima volta”.
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