- by Nicolò Piemontesi
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in L’intervista
Un’analisi quasi anatomica sulla sintonia di questi 8 anni, tra la Tevere Remo e il suo capitano
Un cuore a forma di pallone
“La mia passione è sempre stata il calcio, ho giocato nelle giovanili della Lodigiani, nella Lazio, tanti anni in Serie D con l’Astrea. Dopo un po’ di tempo, grazie a Luciani, nostro attuale allenatore, mi sono convinto e ho iniziato, ormai 8 anni fa, a giocare a Calcio a 5”. A 36 anni, Paolo si trova ora a essere una delle colonne portanti della Tevere Remo, e, per la prima stagione in assoluto, a indossare al braccio la fascia di capitano. Un ambiente già noto ai nostri lettori, proprio di un team partorito agli albori dagli associati dello stesso circolo e ora aperto anche ai più giovani. Brio, incastro di competenze e legami. A tratti, qualche ricordo: “Del calcio a 11 mi manca la grandezza della porta e quanto fosse bello vederla gonfiarsi”, racconta il pivot con la solita, immortale luce negli occhi. Ora però, il ruolo ricoperto è cambiato e a Signorelli spettano modalità di gioco non consuete: tra tutti, il ritorno in difesa con i compagni e la novità del pallone, che non rimbalza ed è più piccolo, sono gli elementi che più hanno complicato il passaggio al nuovo campo. Il palazzetto.
Due braccia di uno stesso corpo
“L’amicizia con Carlo De Matteis è qualcosa di inspiegabile, siamo amici da sempre, insieme a lui ho passato alcuni dei momenti più belli della mia vita”. Lo zoccolo duro della Tevere Remo è sempre esistito, quest’anno la novità: i più giovani sotto l'ala dei soliti big, affinché i talenti trovino una guida nella crescita e un futuro radioso, sempre dietro al pallone del futsal. L'aspetto della società che però salta agli occh è la passione tramandata di padre in figlio; molti dei giovani inseriti quest’anno nell’organico della squadra sono figli di associati al circolo, giocatori a loro volta nella stoffa della stessa maglia. Il ruolo di capitano, in questo, è fondamentale: Signorelli ha ricevuto la fascia proprio da Carlo, bandiera e amico ventennale, oltre che partner di vittorie fino alla promozione in C2.
Occhi puntati alla sfida contro Penta Roma
“Quest’anno i risultati sono stati un po’ deludenti. Fortunatamente per noi non ci sono retrocessioni. Abbiamo preferito costruire in vista del futuro con i giovani piuttosto che ottenne qualcosa subito”. Questa l’analisi che Paolo realizza in chiusura, sulla situazione attuale della squadra, settima in Serie D. Questa sera, la sfida con l’ultima della classe, la Penta Roma, contro cui proprio il capitano non potrà dirsi presente, fermo da novembre per colpa di un infortunio. La formazione sarà pronta per i 3 punti: "La concentrazione dovrà essere massima" conclude Signorelli "Per fare in modo che non ci si sieda sugli allori pensando di essere più forti, subendo eventualmente la grinta e il fuoco con cui si presenteranno gli ospiti. D’altronde il venerdì sera tutti hanno da fare, eppure gli impegni, davanti al gioco di cuore, il calcio sa metterli in pausa".
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