- by Gaetano Vitale
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in L’intervista
Serie D, Eccellenza e Promozione prima di trovare il proprio locus amoenus nel Vicovaro, Ianzi si racconta
Sull’ambiente: “È fantastico, qui il paese da tutto sé stesso per poter creare calcio. C’è una grande passione a indurre sempre molta gente a seguirci. In questi quattro anni è stato sempre un crescendo, mi sono ritrovato facilmente entro quello che è un ambiente accogliente e passionale. C’è un connubio di pensiero che aiuta a lavorare bene”.
Sulla fascia di capitano: “In qualsiasi categoria, la fascia pesa. Da capitano, sei sempre il primo a esporti in campo e rappresenti tifosi e territorio. Adesso poi è cresciuto a dismisura l'affetto verso i colori e la maglia che indosso. Così, tutto si amplifica. A maggior ragione se si pensa all’affermazione a ottimi livelli cui si è ancorata la società negli ultimi anni”.
Sulle caratteristiche tecniche: “Sono un difensore a cui piace giocare la palla quando possibile. Negli anni ho affinato la capacità di mettere grinta nei momenti in cui serve. Cerco di abbinare i due elementi per incentivare la qualità, mia e del gruppo”.
Sul cambiamento del ruolo del difensore: “Ho notato, quando sono arrivato in prima squadra, che il ruolo stesse cambiando e che stesse emergendo la tendenza a giocare secondo nuovi criteri. Erano i più grandi i più bravi nella marcatura. Ben venga il cambiamento: tutte le squadre avrebbero bisogno di un difensore eclettico. Bravo a impostare il gioco e competente in marcatura. Sarebbe il top".
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