- by Nicolò Piemontesi
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in L’intervista
Un totale di 44 anni di storia, 35 vissuti giocando a calcio: chi meglio di De Matteis può raccontarci la realtà della Tevere Remo?
Un incontro casuale
“Ho iniziato da piccolo con il calcio, un po’ in modo casuale. L'allenatore della squadra locale mi ha chiesto di provare e da lì è nato un grande amore”. Come nelle migliori storie cinematografiche: un colpo di fulmine improvviso e non previsto ha avvicinato Carlo allo sport che lo ha accompagnato per quasi 35 anni della sua vita. La giovinezza trascorsa sui campi d’erba: prima del calcio a 11, poi del calcio a 5, all'inizio in una combo dubbia con l’età incalzante. Alla fine, neanche a dirlo, un terreno trasformatosi in vera e propria passione. Tra le tante squadre possibili, De Matteis non poteva che scegliere la Tevere Remo, formazione nata a partire dagli associati dell’omonimo circolo; una realtà che Carlo stesso ha vissuto in prima persona per 20 anni: “L’obiettivo del circolo è quello di convogliare età ed esperienze variegate. Noi infatti siamo composti da due blocchi differenti: uno di giovani promettenti, l’altro di giocatori maturi con un passato alle spalle”.
Calcio diverso, stesso ruolo
“Con l’avanzare dell’età ho portato il raggio di azione più in avanti; ho finito la carriera da attaccante. Mi è sempre piaciuto come ruolo". Centrocampista nelle prime esperienze, con un occhio fisso sulla fase offensiva, fino a rivestire ora, sotto il nome di pivot, il ruolo di attaccante. Eppure, se per il calcio più famoso la stessa propensione pare positiva, per il fratello minore del futsal non si configura sempre come la scelta più giusta: sono numerosi gli avvertimenti del mister per Carlo, che deve bilanciare il posizionamento, le energie e l'esigenza di attaccare o difendere nello specifico del gioco. Nel calcio a 5 rischia di essere un problema per tutta la squadra: senza un aiuto comune, si rischia di perdere concentrazione e lasciare spazi cruciali. Nel passaggio dai due diversi stili di gioco, De Matteis ha sentito la differenza e non è stato facile ambientarsi subito. Ha trovato davanti a sé un'impellenza nuova: la rapidità e il gioco spalle alla porta, per aiutare e fare da appoggio alla squadra in fase di creazione.
Una grande prestazione
“La squadra arriverà a questa sfida bene. Purtroppo abbiamo avuto la squalifica di Marco Coco, uno dei giocatori più esperti, oltre che ottimo finalizzatore. ll campo è molto difficile, uno dei pochi palazzetti al chiuso del girone” . Tutte caratteristiche da tenere in conto nella sfida che li attende contro il Real Civita Castellana, attualmente in seconda posizione e reduce da un pareggio risicato. Sulla carta la differenza sembra già scritta, ma come ci insegna più volte il calcio e ci racconta il nostro pivot, sono queste le sfide più imprevedibili: all’andata era finita proprio 5 a 1 per la Tevere Remo. Carlo si sofferma molto su questo aspetto, ricordando le prime giornate del campionato, con la vittoria contro la Castellana e il pareggio contro Fiumicino, attualmente in testa alla classifica.
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