Una vita alla Romulea: nonostante i suoi 24 anni, Mancini è capitano e veterano di casa amaranto-oro

Senso di appartenenza
Sin dall’età di cinque anni e mezzo, Matteo Mancini indossa la divisa della Romulea. Per un periodo però, i colori sono diventati il giallo e il verde del Grifone Gialloverde, prima in Promozione poi in Eccellenza, per tornare nuovamente a essere trascinatore della formazione del presidente Vilella. Ecco la parentesi spiegata da Mancini: “Ho cambiato società perché la Romulea non aveva la prima squadra e non potevo più stare in juniores; per poter continuare a giocare, ho trascorso quattro anni al Grifone Gialloverde. Sono poi tornato quando è rinata la prima squadra”.

Il significato della fascia al braccio
Il leader della Romulea ha ben chiaro quale deve essere il ruolo del capitano, quello di collante tra spogliatoio e società. Tra le qualità fondamentali, Mancini mette al primo posto il confronto, decisivo soprattutto in una squadra così giovane: “Siamo un gruppo che ha bisogno di crescere, qualcuno è alla prima stagione in una prima squadra e qualcun altro all’esordio assoluto in Promozione. Cerco di essere disponibile e aperto a tutto; non mi piace imporre le decisioni, preferisco proporre e discuterne”.

Continuità
La stagione della Romulea può prendere una buona o una cattiva strada, a causa della grande bagarre in classifica: tanti team racchiusi in pochissimi punti. Dati alla mano, i play-off sono alla portata, ma se si perde, si rischia il peggio. La guida dei capitolini ha ben chiaro che si deve sbagliare il meno possibile, e ci fa capire come: “Passa sempre tutto dal sacrificio e dagli allenamenti. Abbiamo avuto un periodo di difficoltà dopo Natale che ci ha portato a perdere posizioni in classifica. Ora siamo ripartiti col piede giusto. La continuità è alla base di tutto, così come l’impegno. Tutto ciò ci ha portato a migliorare anche il nostro assetto in campo nelle ultime partite”. 

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