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by Agostino D'Angelo

Il modello Luiss? Una palestra di vita: crescita e organizzazione alla base del successo calcistico e professionale

La carriera di Leonardo Nolano
Nel percorso calcistico e professionale, ci si trova davanti a delle scelte importanti per intraprendere la giusta strada. Capita di inciampare, ma alla fine quello che conta realmente è il modo in cui ci si rialza. Leonardo Nolano, ospite di cronistasportivo.it, racconta il suo trascorso calcistico, sottolineando le tante difficoltà e i successi professionali che lo hanno posto davanti a decisioni importanti. La carriera da centrocampista, attualmente alla Luiss, inizia nelle giovanili della Roma e prosegue negli Allievi Nazionali, fino alla Primavera della Lazio. Due esperienze di spessore per un ragazzo che vuole intraprendere la strada del professionismo: “La Roma e la Lazio sono due società importanti e di conseguenza sono in grado di dare un’impostazione lineare del modo di intendere il calcio. Ovviamente ero troppo piccolo quando ho indossato la casacca giallorossa. Con la Lazio ho compreso la responsabilità di far parte di un gruppo”. A completamento del background, anche l'esperienza in Serie D con la maglia del Flaminia Civita Castellana: “Devo dire che non è stata una bella esperienza, soprattutto perché non avevo accettato il prestito messo in atto dalla Lazio. Tuttavia, ho imparato ancora. In Serie D trovi gente grande che ha giocato in categorie importanti; un mondo ancora nuovo rispetto a quello vissuto poco prima”. 

Il modello della Luiss e il rapporto con mister Stendardo e Ledesma
La Luiss ha inciso molto nel percorso di Leonardo Nolano, sia a livello scolastico che calcistico. Una realtà che punta all’unione dei due aspetti attraverso un sano agonismo e una lineare organizzazione nei tempi, è sempre il massimo per un ragazzo. Non per caso, la giornata di Nolano è ben scandita: sveglia al mattino presto, università, riposo e allenamento. Tutti i tasselli sono fondamentali per arrivare la domenica con la giusta forma senza trascurare nulla. Vive il suo quarto anno con la maglia della Luiss e l'occasione continua di rapportarsi con due figure importanti del calcio professionistico: Cristian Ledesma, mister fino all’anno scorso e Guglielmo Stendardo, allenatore della Luiss da questa stagione. Imprescindibile l’ex centrocampista: “Con il mister ho avuto modo di maturare a livello personale e professionale. Una persona sempre attenta ai particolari e fondamentale nell’approccio tattico”. D’altronde un centrocampista come Ledesma può solamente dare un qualcosa in più a un ragazzo che gioca nella stessa posizione. Su mister Stendardo: “E’ una persona precisa e diretta, grazie a lui siamo migliorati tanto”. La squadra, infatti, sta vivendo un ottimo stato di forma, esprimendo un grande calcio: secondo posto, al momento, meritato nonostante l’obiettivo fosse la salvezza a inizio stagione. Come sottolinea Nolano: “Quello passato è stato un anno di transizione, oggi stiamo dimostrando di essere molto ambiziosi. C'è qualcosa di magico. Affrontiamo tutti gli avversari con rispetto ma senza paura”. Un segnale chiaro e preciso anche per la Tivoli, avversario ostico e capolista del girone B di Eccellenza, prossima contendente per la gara di domenica. 

L’obiettivo secondo posto e la sfida contro la Tivoli
A inizio stagione, tutti avrebbero firmato per una salvezza tranquilla. Un percorso che certificasse l’obiettivo prefissato, né più e né meno. Invece, a meno di dieci giornate dal termine, la Luiss si trova nella parte altissima della classifica, pronta a difendere la seconda posizione. La lunghezza dalla Tivoli è considerevole, ma nel calcio è cosa buona e giusta ricordare che mai dire mai: “Sarà difficilissimo, se non impossibile, arrivare primi. Dobbiamo difendere la seconda posizione. Ciò non toglie che contro la Tivoli impiegheremo tutte le nostre forze”. L'appuntamento è domani al Don Orione, match ad alta quota dalle ore 11:00 tra Luiss e Tivoli.

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