Cinque anni dopo, Maurizi continua a essere un punto di riferimento per la squadra e per la società

Il rapporto con il presidente
Maurizio Maurizi è uno dei simboli dell’Olimpica Tivoli, società di cui veste la divisa ogni domenica da ormai cinque anni. Ricordando, ai microfoni di cronistasportivo.it, il momento in cui ha deciso di sposare la causa della neonata società tiburtina, il focus non ha potuto che rivolgersi al rapporto con il presidente Giarè: “Ci siamo conosciuti quando, entrambi da calciatori, abbiamo giocato insieme nella Estense. È una grande persona, un grande presidente”. È lo stesso presidente, d'altronde, a definire Maurizio Maurizi un numero 10 vecchio stampo. Un'etichetta accolta di buon grado: “Mi piace molto avere la palla tra i piedi, giocare di prima, avere una visione ampia del campo. Mi ha descritto molto bene”.

Un nuovo ruolo
Quest’anno per Maurizi è stato cucito su misura il ruolo di prima punta, quasi atipico per il convoglio di caratteristiche e tenuta fisica che, complice l’età, non gli permettono più di giocare a centrocampo. Gli diminuiscono così i compiti difensivi, mentre continua a dare il proprio apporto alla manovra offensiva, in un ruolo alla Totti che permette a Maurizi di poter allungare la propria carriera: “Mi sto trovando bene in questa veste, la squadra mi aiuta e l’intesa con i compagni di reparto è ottima. Non attacco spesso la profondità, ma così facendo riesco a far giocare bene la squadra e a creare proiezioni offensive che permettono ai miei compagni di andare al gol”.

Prossimo impegno
Per l’Olimpica, settima nel proprio girone, l’impegno è il 19 marzo a Marano Equo, contro un'avversaria casalinga penultima ma in grado di vincere al Ripoli nella gara di andata: "All’andata li abbiamo sottovalutati, siamo scesi in campo sicuri di vincere e invece siamo usciti con una sconfitta. Per questo dico che andremo con la giusta determinazione, in modo da non rimediare altre figuracce”. Alle prese con una contrattura, sarà lo stesso Maurizi a fare la spettatore alla sfida: l'infortunio dovrebbe tenerlo fuori dall’undici di partenza dell’Olimpica, senza scinderlo, per ovvie ragioni, dalla vicinanza ai suoi.

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