- by Gian Marco Martucci
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in L’intervista
Laterale classe '98 della Real Fiumicino, Pignocchi racconta la scelta di sposare il progetto del presidente Picciano
In cerca del riscatto
Arrivato agli sgoccioli del 2021, Francesco Pignocchi era in cerca di una nuova società da cui ripartire, un’opportunità per mettere da parte i due infortuni che hanno penalizzato fortemente la sua avventura con l’Eur Massimo nella prima metà di stagione: “È durata poco sia per colpa mia che per sfortuna. Avevo iniziato benissimo, guadagnando subito la fiducia di Paolo Minicucci dalla prima amichevole contro la Lazio. Poi un infortunio mi ha tenuto fuori fino all’inizio del campionato, e quando pensavo di aver riacquistato le condizioni fisiche e la fiducia del mister, ho subito un altro infortunio dal quale ho recuperato poco prima di trasferirmi qui”.
Un gruppo unito e convincente
"A gennaio mi sono arrivate alcune offerte, ma quella che più mi ha attirato è stata del presidente Picciano, che ha avuto la pazienza di farmi capire fin da subito che potevo benissimo far parte del loro gruppo”. Accolto a braccia aperte da tutti i suoi nuovi compagni, Pignocchi ha capito immediatamente lo spirito e la grinta caratteristica della Real Fiumicino: “Mi è sembrata una squadra intenta a darsi una mano sempre, soprattutto nei momenti di difficoltà. È un buon gruppo, giovane e con tanta voglia di fare”. A questo, si è aggiunta la fortuna di ritrovare Mirko Beccaccioli, il mister che lo ha formato maggiormente nel percorso giovanile: “È stato l’allenatore che mi ha trasmesso le basi principali di questo sport, aiutandomi a crescere. Ogni volta che ho avuto la possibilità di affiancarmi a lui l’ho fatto”.
Serie B e ambizioni future
Anche se per soli quattro mesi, Francesco ha avuto l’opportunità di confrontarsi con una categoria importante come la Serie B. Ma si sa, il passaggio dal regionale al nazionale salta abbastanza all’occhio: “La cosa che mi ha stupito di più è stata la serietà con cui si lavora in campo, oltre alla voglia che l'allenatore trasmette: due realtà diverse”. Decisamente un altro Futsal, un’altra intensità, un’altra qualità di gioco. Ma è questo che Pignocchi cerca e non nasconde le sue ambizioni: “Ovviamente l’obiettivo è sempre quello di salire di categoria, fino alla massima. Intanto resto concentrato a fare bene qui a Fiumicino”.
Casa dolce casa
Altalenante. Il termine adatto a tracciare la stagione condotta fino a questo momento dalla squadra di Beccaccioli. Venti punti guadagnati sul proprio campo, che sembra ormai essere una fortezza, mentre solo due lontano da casa: “La differenza tra i match in casa e quelli in trasferta la fa il riscaldamento, che influisce sulla mentalità per l’approccio alla gara. Nel nostro Centro Sportivo c’è un grande clima prima delle partite”. Una differenza di rendimento che, senza dubbio, spaventa: diciotto punti di distanza e una soglia di gol incassati a rendere la Real Fiumicino la peggior difesa in trasferta del girone: “L’importante è sicuramente vincere tutti gli scontri diretti, soprattutto i prossimi due, contro Tormarancia e Levante”.
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