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by Agostino D'Angelo

Andrea Chiriatti e il modello statunitense Luiss: come il binomio studio-sport aiuta nella crescita fuori e dentro al campo

Un modello coinvolgente tra sport e studio
Andrea Chiriatti ha attraversato le due fasi del modello Luiss in ambito sportivo: prima indossando le vesti di atleta, poi prendendo le redini dello staff e assaporando l'ambiente dall'interno. Dichiara a tal proposito: "Gli anni più belli della mia vita risalgono al periodo in cui sono stato studente alla Luiss. O meglio, un giocatore-studente. Adesso cerco di trasmettere la mia esperienza a tutti i nuovi ragazzi che sposano il progetto" (Clicca qui per ascoltare). La linea di pensiero della società attira, non a caso, molti giovani volti; si avvicina a quel modello, tipico statunitense, di intendere lo sport come componente cruciale dello sviluppo e della crescita nella vita sociale, accelerando le capacità organizzative e la propensione alla collaborazione. Andrea Chiriatti evidenzia proprio questo aspetto: “Il modello Luiss segue la stessa logica americana. Il percorso è parallelo al modo di pensare calcio, di pensare lo sport in generale e lo studio, che a sua volta ti proietta nel mondo lavorativo”.

L’importanza di essere parte integrante nel progetto Luiss
"ll modello della Luiss è il punto di partenza per intraprendere un percorso di vita di eccellenza che unisca lo sport al sociale. La strada si direziona verso la crescita e la carriera dello studente, aiutando lo sviluppo dell’organizzazione personale e la conciliazione tra i tempi sportivi e quelli universitari”. In sostanza, un binario che porta alla crescita attraverso la vita di gruppo creata dalla collettività di squadra. Infatti, il progetto sportivo della Luiss si basa su una forte vocazione collaborativa: "Tutto quello che c’è prima del rettangolo verde, nient’altro è che il frutto di un modello di cooperazione tra i diversi elementi di un progetto che valorizzi il singolo, a partire dal gruppo”

Il percorso di Andrea Chiriatti: gruppo, esperienza e valori
"l contributo inizia dagli anni nei quali ho giocato a calcio per la Luiss. Il ruolo, adesso, cambia soprattutto in termini di responsabilità nei confronti dello staff del mister e di quello sanitario. Tuttavia, anche l’università è parte del percorso imprescindibile che viaggia in parallelo con l’esperienza sportiva. Tutti i ragazzi che scendono in campo hanno l’opportunità di intraprendere una crescita totalizzante”. 

La stagione della Luiss tra salvezza e ambizione
L’obiettivo primario è la salvezza, ma l’ambizione è continuare a cavalcare l’onda attraverso l’entusiasmo che i ragazzi, di settimana in settimana, portano in campo e in allenamento. La fortuna di avere allenatori come Ledesma e Stendando aiuta e ha aiutato moltissimo per gestire la pressione e imparare l’arte della costruzione. D'altronde il secondo posto della Luiss, nel campionato di Eccellenza, lo certifica e la stagione in corso potrebbe divenire il trampolino di lancio per l'avvio più concreto del quadro progettuale. Parola di conferma anche al prossimo match, domenica 7 marzo, quando al Don Orione farà visita il Falaschelavinio.

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