- by Agostino D'Angelo
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in L’intervista
A tre anni dalla nascita, il bilancio della Femminile del Trastevere: “Con questa maglia abbiamo una grande responsabilità”
Il Trastevere Femminile nasce tre anni fa, con la mentalità e la professionalità della stessa società, storica della Capitale. Il campionato di Serie C ha necessitato di scelte alquanto dolorose per diverse calciatrici, protagoniste della storica promozione. Tuttavia, la forza della squadra è tutta nel gruppo: unito, compatto e consapevole di indossare una maglia importante.
Trastevere Femminile, un movimento in crescita – La compagine femminile del rione nasce tre anni fa, per dar seguito ai diversi progetti del Trastevere, dopo il Calcio a 5. Trastevere rappresenta un modello, un unicum nel panorama calcistico della Capitale. Un rione che racchiude bellezza, fascino e mentalità. La squadra femminile viene formata per avviare proprio questo progetto di crescita dei dirigenti e di tutto lo staff incaricato dell’inizio della prima stagione. Durante il primo anno, il Trastevere ottiene la salvezza, ma è il secondo anno a segnare definitivamente il salto di qualità: una promozione da Invincibili, direbbero dalle parti di Londra, sponda Gunners. Una cavalcata vincente, un gruppo collaudato, un’avventura tutta da raccontare e tramandare. Il movimento, finalmente, si costruisce un nome, e la maglia del Trastevere si fa sempre più pesante per molte. Claudio Ciferri segue la squadra da vicino, essendo parte dello staff, e nel corso della trasmissione di cronistasportivo.it, racconta il suo durante la costruzione del gruppo del terzo anno, attuale, in Serie C: “Il mio ruolo può essere per certi aspetti molto duro. Non è mai facile informare una calciatrice, dopo una stagione fantastica, che non farà più parte del Trastevere. Tuttavia, sono convinto che ogni categoria debba avere il giusto equilibrio per affrontare la stagione. Servivano calciatrici esperte che hanno già affrontato la Serie C e, di conseguenza, ci siamo mossi su questo binario”.
I punti di forza e la chiave di svolta in casa Trastevere – “Credo che ci debba essere la giusta alchimia all’interno del gruppo per raggiungere determinati obiettivi. I primi due anni abbiamo fissato come obiettivo la salvezza, ma partita dopo partita ci siamo accorti che potevamo chiedere di più da noi stessi. Adesso lottiamo per il vertice e le ragazze devono sentire la responsabilità di questa maglia storica”, sottolinea Ciferri. Il primo step per una crescita del movimento, come afferma Ciferri, è sentirsi responsabili dell’intero movimento e puntare sempre al massimo. La chiave di svolta è stata proprio questa: restare unite nei momenti di difficoltà senza porsi limiti. Il campionato vinto senza alcuna sconfitta ne rappresenta la chiara dimostrazione. Alla vigilia c’erano diverse squadre nettamente favorite e, invece, il Trastevere femminile ha saputo dimostrare che nulla è precluso se alla base del lavoro c’è il sacrificio e la voglia di crescere. Nulla di segreto, dunque, nessuna novità: la chiave di forza del Trastevere Femminile è il duro lavoro per raggiungere la meta prefissata, i punti di forza sono l’entusiasmo e l’unità di gruppo.
La terza stagione: la conferma come obiettivo primario – Dopo due stagioni di forza e valori, arriva l’anno decisivo per dimostrare come il movimento racchiuda compattezza e proiezione alla continuità, rispecchiando la storia della squadra del rione. Come evidenzia Ciferri: “La Serie C è diversa, ci sono avversari molto forti che possono vivere momenti di difficoltà ma rappresentano ostacoli considerevoli. Per esempio, il Bari, fermando la Res, ha dimostrato che in Serie C nulla è scontato e non esistono partite semplici. Ogni avversario ha i suoi punti di forza e può far male. La Res l’anno scorso ha avuto parecchia sfortuna, ha tra l’altro forti individualità e quest’anno lo sta nuovamente dimostrando”. Il Trastevere comincia la stagione con un solo obiettivo dichiarato: la salvezza. Il modus operandi è costruito su una sola strada: comprare calciatrici che hanno affrontato stagioni importanti in categorie superiori o di Serie C in modo tale da gestire al meglio le difficoltà. La scelta più dura, dunque, prevede un piccolo smantellamento del gruppo della passata stagione in favore di individualità nuove da inserire nel team: 16 giocatrici lasciano il gruppo, poche restano al Trastevere. La sfida di domenica, in questo, ha ripagato: con Ferrazza, Hunter, Sgambato e Fiorini, il poker calato al Grifone Gialloverde ha fatto inarcare le labbra all'insù. Una vittoria, l'ultima della femminile trasteverina, che vale lo spirito di ripartenza. E presto, perché no, la terza posizione.
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