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Facciamo gol con Daniel Mancini

by MassimilianoLergetporer

Daniel Mancini prende per mano il Grifone: “Dobbiamo rimanere concentrati per giocare meglio le nostre carte nelle ultime partite rimaste”

Amore a prima vista
Daniel Mancini, attaccante classe 2000 del Grifone racconta e ricorda di come sia nata la sua passione per il calcio: “Quando ero piccolo giocavo dentro casa con il pallone, ovunque mi trovavo, pensavo solamente a calciare qualsiasi cosa mi stava intorno”.

Accontentarsi mai
È il primo anno in Promozione con la maglia del Grifone per Daniel, che ha deciso di seguire il suo allenatore Andrea Zappavigna in questa nuova avventura che fin qui si sta rilevando memorabile per il giovane attaccante, artefice di 20 gol stagionali. Numeri straordinari, ma a Daniel non sembra bastare: Speravo di fare meglio, perché a inizio campionato ho avuto un po' di difficoltà a integrarmi all’interno del gruppo, ma confrontandomi con persone come Tajarol, Sola e Borgia, trovo occasione di crescita. Sto imparando a gestire le mie forze e a proteggere meglio il pallone, permettendo alla squadra di salire”. Proteggere il pallone, caratteristica importante ma non fondamentale secondo l’ideale di attaccante che ha Mancini in mente: “L’attaccante se non segna non è nessuno. Puoi essere bravo a proteggere il pallone, ma devi fare gol”.

Giro di coda
Il Grifone è momentaneamente quarto in classifica. Un posizionamento che oggi varrebbe a dire playoff. Eppure, secondo il giovane centroavanti la squadra di mister Zappavigna è indiscussamente sotto le aspettative che si erano prefissati a inizio stagione: Puntavamo ad arrivare in Eccellenza. Nelle prime quattro partite ci siamo trovati solamente con quattro punti e questo ci ha sconfortato. Adesso dobbiamo rimanere concentrati per giocare meglio le nostre carte nelle ultime partite rimaste”.

Daniel Mancini, un nome, una garanzia
Quando si nomina Daniel Mancini, il nome viene e deve essere accostato al gol: “L’immagine più bella della mia carriera calcistica è quando a Frosinone eravamo 0-0 contro l’Ascoli, io partivo dalla panchina. Una volta che sono entrato in campo, mi sono bastati solamente cinque minuti per fare gol, permettendo alla squadra di raggiungere un posto nei playoff”.

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