Un passo oltre le critiche, nel segno di un amore: quello per il futsal e per il sogno Serie A

21 anni e non dimostrarli, il mantra più adatto al portiere classe 2000 dell’Atletico Grande Impero, che intanto vanta la seconda miglior difesa del girone B di Serie C1. D'altronde, Alessio Cantina non ha mai avuto dubbi sul da farsi. Esordisce nel calcio a 5 da giocatore di movimento, fino a indossare poi i guantoni da portiere: "È tra i ruoli più complessi, per responsabilità e incidenza di gioco. Se sbaglia il pivot, la squadra è ancora dietro. Al contrario, se l'errore proviene dai pali, subisci il gol e la sfida è compromessa".

Senza varcare la soglia del calcio a 11 o di quello a 8, il dinamismo del futsal ruba facilmente il cuore a Cantina, innamorato della propria funzione e delle responsabilità che porta sulle spalle: "C'è sempre margine di miglioramento. L'uscita di testa sul piano tecnico, la comunicazione sul livello interattivo. Un portiere che non parla, non può praticare questo sport. Le variabili da considerare sono diverse: la voce alta per contrastare il frastuono dei palazzetti, il linguaggio chiaro per individuare con i compagni una direzione comune". E Alessio, che agli scarpini è legato da qualcosa di più grande dei soli lacci, lo sa bene. Leader e ultimo uomo, calciatore e appassionato, con un sogno consapevole nel cassetto: "Dalle critiche costruttive, intendo imparare il possibile. Il resto è cattivo vociferare e rischia di essere poco utile per chi intende spiccare il volo. Io ho l’obiettivo di riuscire a esordire in Serie A. All'impegno richiesto, sono pronto a rispondere con sudore e determinazione". 

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