Loading color scheme

Talent Scout: Di Francesco

by Cristiano Simeti

Il terzo episodio del format “Talent Scout” ha avuto come protagonista Leonardo Di Francesco, guardia tiratrice della Luiss Roma.

Il giovane classe 2000 è uno dei talenti più promettenti della franchigia e si è raccontato nel corso della puntata. L’infortunio alla spalla prima e la positività al Covid dopo lo hanno rallentato quest’anno nel suo percorso di crescita ma la sua grande voglia di migliorarsi sempre di più potrà fare la differenza nel proseguo della sua carriera. La sua passione, come ci ha raccontato, nasce dal padre che era un giocatore di pallacanestro di Serie C e gli ha trasmesso l’amore per questo sport: “Ero un bimbo timido, poi ho avuto un imprinting particolare con un allenatore che ha fatto crescere in me questa passione. Mio padre non mi ha mai condizionato nella scelta di giocare, è stata una decisione maturata negli anni”.
Il punto di svolta della sua carriera arriva a 13 anni quando passa alla Stella Azzurra, squadra di alto livello, soprattutto nella crescita dei giovani, che gli ha permesso di far crescere in lui la consapevolezza di poter diventare un professionista: “La dedizione al lavoro e l’attenzione ai dettagli sono stati gli elementi principali trasferiti dalla società Stella Azzurra e da coach Nocera. Lì si creano giocatori, ti portano a superare i tuoi limiti e questo è un qualcosa che distingue la Stella dalle altre società”. Poi il ritorno a Valmontone dove tutto era iniziato, scelta condizionata soprattutto dalla mancanza della famiglia oltre alla voglia di giocare in una squadra che era molto competitiva: “All’inizio sei entusiasta, poi però alle prime difficoltà diventa difficile gestire la pressione, gestire lo studio in parallelo con il basket. Per me lo studio è sempre stato un fattore che va a braccetto con lo sport e per questo alla fine ho scelto la Luiss, in quanto la filosofia della società calza a pennello con la mia idea”. Infatti la Luiss lo ha messo nelle condizioni ideali per conciliare perfettamente entrambe le cose: “Ovviamente nel periodo degli esami gli allenamenti e di conseguenza le partite risentono della scarsa concentrazione di noi ragazzi. In sessione riuscire a rendere al massimo nel basket è molto complicato”.
Leonardo ha anche dichiarato come la sua timidezza lo abbia vincolato i primi tempi, soprattutto nel rapporto con i senior. Inoltre è stata dura per lui stare fermo 4 mesi senza poter condividere il campo e lo spogliatoio con i compagni. Di Francesco cerca spesso di rubare qualcosa dai giocatori più esperti ma sono diversi i punti da migliorare come ha sottolineato: “Devo avere più fiducia nei miei mezzi e cercare di attaccare di più. Mi sento migliorato molto nel tiro e nel coraggio di prendere tiri difficili. Mi ritengo un giocatore da 3 punti, tiro spesso, non sono uno specialista difensivo ma ci metto tanto impegno”.
Certamente lo studio limita le potenzialità di Di Francesco che ha dichiarato di non sentirsi un professionista a tutti gli effetti, nonostante sia sempre presente a tutti gli allenamenti. Anche Michelangelo Schiano, General manager della Luiss, ha confermato il grande talento e la professionalità di Leonardo Di Francesco: “Il fatto stesso che dica di non essere un professionista lo rende un professionista. Non salta un allenamento, è esemplare nel comportamento in campo e all’università. E’ un esempio per gli altri ragazzi, nonostante sia ancora giovanissimo. La nostra idea è studio e gioco, quindi questo delinea un target societario diverso dagli altri. I ragazzi vengono da noi non solo perché sanno giocare a basket ma anche perché superano il test accademico e l’aspetto universitario è parte fondamentale del nostro progetto. Spero che dopo la Laurea Leonardo trovi un lavoro anche a l’estero, lo vedrei anche come allenatore, dirigente. Se fosse mio figlio gli consiglierei di staccarsi dallo sport e crearsi un percorso diverso”. Parole importanti quelle del General Manager, non solo per quel che riguarda il Di Francesco giocatore, ma soprattutto l’uomo e la possibilità di poter ricoprire un ruolo importante all’interno della Luiss, anche dopo aver giocato.

 

Cristiano Simeti