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Talent Scout: Fabrizio Piccone

by Cristiano Simeti

L’ospite della puntata del 22 aprile dedicata ai talenti di cronistasportivo.it è Fabrizio Piccone, playmaker-guardia classe ‘98 del Benacquista Latina.

Cresciuto nelle giovanili delle giovanili dell’Azzurra basket Lanciano, società piccola ma molto ambiziosa. A 12 anni ha vinto un torneo 3 contro 3 a Sanremo e da lì si è accesa la passione per il gioco. Un ragazzo che sin da piccolo si è sempre allenato con giocatori molto più grandi di lui e questo gli ha permesso di maturare in fretta. Fabrizio è il primo della famiglia ad aver intrapreso la carriera sportiva. In merito al valore che ha il basket nella sua città natale Piccone ha risposto: “Sto cercando di creare una famiglia insieme ad altri amici. Ci riuniamo in un campetto da basket nella mia zona per radunare più ragazzi possibile e coltivare l’amore per la pallacanestro. La passione può nascere anche così”. A 17 anni Piccone si trasferisce a Montegranaro passando dalle giovanili all’eccellenza con il plus della Serie B: “La frase che ogni giorno mi dice mia madre, l’ho ben stampata in testa: Mai smettere di migliorare”. Successivamente si trasferisce a Porto Sant’Elpidio dove la principale differenza con l’esperienza precedente stava negli obiettivi della società. Il Montegranaro puntava al titolo, il Porto Sant’Elpidio ai playoff: “Lì mi sentivo più importante per la squadra e per il coach”. Il salto arriva con il passaggio in Puglia, al San Severo dove sfiora la promozione in Serie A2, spenta solo dalla sconfitta in finale: “A San Severo ho capito realmente l’importanza di vincere una partita alla volta. Giocare 1 minuto o 40 o fare 10 punti o 30 è importante ma non è tutto, è molto più importante ciò che le persone dicono di te e ciò che dai alla squadra. Dopo quella finale ho passato l’estate ad allenarmi 5 ore al giorno per arrivare pronto all’anno successivo”. L’anno dopo torna a casa sua in Abruzzo, a Giulianova, dove riesce ad esprimere tutte le sue qualità avendo più peso nelle partite, tanto da guadagnarsi la chiamata del Latina in Serie A2. Come sottolineato dallo stesso Piccone, oggi riesce a gestire meglio l’ansia ed essere più libero mentalmente: “Non guardo più statistiche altrimenti mi fascio la testa, non ho più quell’ossessione che prima mi portava a vivere male certe situazioni di gioco. Io cerco di essere il miglior giocatore di basket possibile in tutta la giornata, non solo sul parquet. Dall’alimentazione al riposo, allo stretching. L’attenzione ai dettagli è fondamentale e devi ripeterti che non puoi sbagliare, nel senso positivo del termine per essere ancora più motivato”. La mancata conquista dei playoff è un rammarico per la franchigia che dovrà giocarsi la seconda fase della stagione per ottenere la salvezza matematica, evitando i play-out: “Bisogna affrontare queste partite come sempre, cercando di trasformare la pressione in energia positiva. Giocare con giocatori così esperti mi permette di crescere non solo nel gioco ma nell’approccio e nella mentalità”. Anche l’allenatore in seconda Stefano Di Francesco è intervenuto per parlare di Piccone: “Si impegna per migliorare e fare quello che gli viene richiesto, in difesa è stato una bella sorpresa, a volte può sbagliare qualcosa ma l’approccio è quello giusto”.

 

Cristiano Simeti